Guerra in Ucraina, l’Italia pronta all’invio di armi pesanti: no del M5S
L’Italia si appresta a inviare armi pesanti all’Ucraina per far fronte alla guerra con la Russia, ma deve fare i conti con il no del Movimento 5 Stelle, che rischia anche di spaccare il fronte progressista con il Pd, mettendo a rischio anche la tenuta del governo.
Nelle prossime ore il governo metterà a punto un secondo decreto per inviare gli stessi armamenti spediti finora in Ucraina, ma si lavora già a un terzo decreto che dovrebbe alzare il livello degli aiuti militari con l’invio a Kiev di cingolati e artiglieria pesante.
Su questo fronte, però, il governo deve fare i conti con i mal di pancia del M5S che ha già espresso la sua contrarietà attraverso le parole del leader del partito, Giuseppe Conte.
“Abbiamo chiesto a Draghi e Guerini di venire a riferire in Parlamento, affinché ci sia condivisione di questo indirizzo politico – ha dichiarato Conte – Il M5S si oppone all’invio di aiuti militari e a controffensive che esulino dal perimetro del legittimo esercizio del diritto di difesa, di cui all’articolo 51 della Carta dell’Onu, da parte dell’Ucraina”.
Dichiarazioni che hanno irritato gli alleati del Pd con il responsabile della sicurezza del partito, Enrico Borghi, che ha dichiarato: “Non c’è alcuna variazione di scenario”.
“È importante proseguire nel solco sin qui seguito, nel rispetto della volontà del Parlamento e sulla base degli indirizzi espressi da Draghi” ha aggiunto Borghi.