Dopo le polemiche sulla circolare dello Sato Maggiore circolata il 9 marzo, in un’intervista al Corriere della Sera il ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha risposto alle domande sull’aumento delle spese militari e sull’impegno dell’Italia in guerra. È stato proprio Guerini infatti, a chiedere l’aumento delle spese militari al 2% del Pil votato l’altroieri alla Camera e approvato a larga maggioranza, con 391 voti favorevoli su un totale di 421 presenti.
“Delle Forze armate moderne e efficienti rappresentano una garanzia per i cittadini in primis,” spiega il ministro. “E il contesto attuale lo richiede ancora di più. Il Paese deve poter contare su uno strumento militare capace di difenderlo da tutte le forme di rischi e la Camera ha deciso di incentivare in tempi rapidi il conseguimento di questo obiettivo.”
“L’Italia è un Paese importante dell’Alleanza e su assume le sue responsabilità,” prosegue Guerini, sottolineando che in Lettonia siamo presenti con 250 unità, in Romania conduciamo attività di sorveglianza degli spazi aerei atlantici con 8 Eurofighter e prosegue il nostro impegno navale anche nel Mediterraneo orientale.”
“Siamo disponibili a rafforzare le misure di rassicurazione dei paesi più esposti sul fianco sud-est. Per questo ho intensificato le interlocuzioni con l’Ungheria, dove parteciperemo a esercitazioni congiunte.” Queste, secondo Guerini, le misure necessarie per contribuire al rafforzamento della deterrenza in conseguenza delle scelte di Putin. “La Nato è un’alleanza difensiva, non una minaccia. Chi racconta il contrario dice una bugia,” ha tenuto a precisare il ministro.
Per il capo della Difesa la no-fly zone non è la soluzione al problema in quanto “allargherebbe drammaticamente il conflitto” mentre la soluzione starebbe nel percorso già avviato: pesanti sanzioni alla Russia e sostegno materiale, anche con l’invio di armamenti, all’Ucraina, per costringere Putin a negoziare.
“Putin credeva in un’Alleanza debole ma ha sbagliato i suoi calcoli e una vittoria strategica ora per lui non è più possibile,” spiega Guerini. “Continueremo a stare accanto al popolo ucraino. L’Occidente sta aiutando l’Ucraina nella difesa della sua sovranità e nella resistenza all’invasione. E continuerà a farlo”.