Roberto Gualtieri, ministro dell’Economia, è stato a cena in un ristorante cinese di Roma in solidarietà verso la comunità cinese, sotto attacco in questi giorni a causa della psicosi da Coronavirus.
Gualtieri, 53 anni, romano, candidato alle suppletive del I municipio di Roma, è stato al celebre ristorante cinese Hang Zhou, più semplicemente noto come “da Sonia”, in Via Principe Eugenio, quartiere Esquilino, a Roma.
Il ministro ha parlato sia con la titolare del locale che con altri rappresentanti della comunità.
“Sono venuto insieme con il Pd di Roma nel ristorante simbolo della comunita’ cinese per un gesto di amicizia e solidarietà in un momento difficile”, le parole di Gualtieri.
“Penso sia un segnale di civiltà nei confronti di una comunità che sta pagando il costo di una preoccupazione che coinvolge il mondo intero ma che in questo momento non deve sfociare in allarmismo eccessivo. Mi fa particolarmente piacere essere qui proprio stasera in cui molti cittadini del quartiere si sono mobilitati per una grande cena sociale. Anche questa mi pare una bellissima dimostrazione dello spirito che anima questa città: Roma ha una grande storia di città aperta e questa tradizione va sempre alimentata”.
Gualtieri, come detto, è il candidato unitario del centrosinistra (Pd, Iv, Si, Psi,Art.1) alle elezioni suppletive del collegio Roma 1, in programma il prossimo 1 marzo 2020.
L’imprenditore cinese Francesco Wu ha dichiarato oggi a TPI: A causa della psicosi da Coronavirus, “le imprese cinesi in Italia stanno perdendo decine di milioni di euro al giorno”
Il virus che sta terrorizzando la Cina in questi giorni è entrato con prepotenza mediaticamente anche nelle case delle famiglie italiane. E così è iniziato il fuggi-fuggi, la crisi da panico, la psicosi. Tanto che alcuni italiani sono corsi ai ripari “per prevenire” e “tenersi alla larga dal possibile virus”. Alla larga dai cinesi e dai loro ristoranti. Cinesi alla gogna. Caccia al cinese, come sembrerebbe mostrare il video in cui si vedono turisti cinesi insultati a Firenze, a cui viene detto “Andate a tossire a casa vostra”. Un classico all’italiana. Dettato da paura, timore e più d’una punta di razzismo.
La situazione è illustrata in modo chiaro da un cartello esposto in una farmaciadel centro storico di Roma, in via del Gambero. “No Mask. Sold out”. Accompagnato dalla traduzione anche in cinese. Come riporta la farmacista intervistata dalla nostra inviata Marta Vigneri, in genere lì vendono 2-3 mascherine al giorno, se va bene; nella giornata di giovedì ne hanno vendute 200-300. Boom di mascherine. Acquistate perlopiù “a scopo preventivo, soprattutto da cittadini asiatici, ma anche da italiani”. Hanno già provveduto a fare un nuovo ordine.
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