Lilli Gruber contro Salvini: sconcertante paragonarsi a Segre, come si permette
“Trovo abbastanza sconcertante che Salvini paragoni la sua biografia a quella di Liliana Segre e che abbia paragonato le minacce di morte a Liliana Segre a quelle che riceve lui”, lo ha detto Lilli Gruber ospite dell’ultima puntata di Propaganda Live, in cui ha presentato il suo ultimo libro Basta! e commentato insieme al conduttore Diego Bianchi le vicende di attualità, tra cui l’assegnazione della scorta alla senatrice a vita Liliana Segre.
“Non capiamo più cosa è bene e cosa è male, se tutto è nero o bianco, se ci sono amici o nemici”, dice la presentatrice di Otto e Mezzo.
“Salvini prima dice Liliana Segre sì, poi Balotelli no, bisogna sempre avere un nemico davanti. Penso che questo clima così polarizzato non faccia bene al Paese, a nessun Paese”, per Lilli Gruber, che nel suo libro critica la condizione svantaggiata della donna rispetto a quella dell’uomo in Italia, il clima di odio e intolleranza dipende anche dal fatto che siano sempre gli uomini a ricoprire ruolo di potere, a parlare e a diffondere un linguaggio violento.
“Non dico che per definizione le donne sono migliori, ma intanto siamo meno violente nel linguaggio. Non dimentichiamo mai che avere sdoganato un linguaggio così violento vuol dire avere sdoganato la violenza”, conclude Gruber.