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    M5s bocciato al Senato sulla Tav, l’ira di Beppe Grillo

    Di Maria Teresa Camarda
    Pubblicato il 7 Ago. 2019 alle 17:12 Aggiornato il 7 Ago. 2019 alle 17:28

    Grillo ai No Tav dopo la bocciatura della mozione: “Non avevamo i numeri”

    “Non avere la forza numerica per bloccare l’inutile piramide non significa essersi schierati dalla parte di chi la sostiene”. Con queste parole Beppe Grillo, garante e fondatore del Movimento 5 stelle, ha replicato al leader dei No Tav Alberto Perino.

    La polemica si è accesa, com’era prevedibile, già pochi minuti dopo il voto al Senato con cui Palazzo Madama ha bocciato la mozione dei grillini per fermare i lavori del tunnel dell’alta velocità ferroviaria Torino-Lione.

    “I suoi sforzi per insultare me e il movimento, con tarda pacatezza, esprimono la dinamicità di un fermacarte, incapace di farsi delle nuove domande, mentre l’avversario ha già cambiato pelle moltissime volte”, ha contrattaccato Grillo.

    E mentre il vicepremier e capo politico del M5s, Luigi Di Maio, è ancora chiuso nel suo mutismo, l’unica reazione è stata proprio la condivisione su Facebook del post di Beppe Grillo. Una condivisione altamente simbolica.

    A rischio, in questo momento, c’è la tenuta del governo gialloverde, dopo che oggi Lega e M5s si sono divisi in Aula.

    I No Tav al M5s: “Tradimento”

    Grillo non accetta le parole di Perino e replica chiosando anche gli atteggiamenti del leader No Tav. “La pacatezza ostentata non cambia il senso alle parole che ha usato: tradimento. Il MoVimento vi ha tradito, ha tradito la Val di Susa, i No Tav e sopratutto Alberto Perino”, scrive l’ex comico.

    “Tradire significa qualcosa come passare dalla parte dell’avversario. La sua è una pacatezza ipocrita che fa l’occhiolino a chi si è dimenticato cosa significhi quella parola”, prosegue.

    “Il mainframe che vuole la Tav come feticcio di un sole dell’avvenire lo conosco bene, ma non avrei mai immaginato che lei avrebbe provincializzato, anche cerebralmente, la lotta contro queste opere inutili e dannose”, continua Grillo.

    E il grillino numero uno per eccellenza ricorda alcune delle sue battaglie al fianco dei No Tav: “In Val di Susa ho rimediato un candelotto in faccia e 4 mesi di condanna, ma il peggio è essere stato al fianco di uno che oggi (solo per il fatto che questo è un paese democratico) mi dà del traditore. Questa è una delusione”.

    Mi delude, conclude, “averla così sopravvalutata”.

     

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