Dopo l’elettore Cinque Stelle, che pentito, si era sfogato sui social con un post che era subito diventato un caso: “Ho votato m5s ed è stato l’errore piu grande della mia vita, ancora non ci dormo. Questi mesi mi hanno aiutato a capire che non ho nulla da spartire con questi imbecilli arroganti. E pure fascisti”. Ora il popolo degli scontenti del sogno grillino abbraccia anche personaggi famosi che hanno espresso il loro pentimento per avere votato il Movimento 5 Stelle.
Gli attori Claudia Santamaria e Ivano Marescotti, la cantante Fiorella Mannoia, l’editorialista Ernesto Galli della Loggia hanno esternato il loro malcontento per la rappresentanza politica a cui avevano dato fiducia.
Dopo la militanza a sinistra come tanti altri elettori la Mannoia era passata al M5S. La spinta verso il partito pentastellato, deriva da un deserto di idee della sinistra. Gli elettori che negli anni passati avrebbero votato il Partito Democratico, si sono sentiti traditi da politiche economiche neo-liberiste, dalla mancanza delle protezioni sociali e dell’impegno per la creazione di un welfare state migliore.
L’attore romano Santamaria ha dichiarato “Sono stato strumentalizzato”. Lui che aveva partecipato attivamente alla manifestazione di chiusura della campagna elettorale che ha portato Virginia Raggi al Campidoglio salendo sul palco di piazza del Popolo e invitando i cittadini a partecipare con il video “venite in piazza ché al mare piove”, girato con Alessandro Di Battista.
Galli della Loggia aveva invece votato i grillini a Roma, ma anche il celebre giornalista e accademico italiano oggi si dichiara “pentito”.
Gli ultimi sondaggi elettorali rivelano lo stesso sentimento di sfiducia anche tra i cittadini: secondo gli ultimi dati presentati dall’Istituto Ixè, il Movimento 5 Stelle continua a perdere consensi tra l’elettorato italiano e i voti persi sono passati in parte alla Lega, in parte alla schiera sempre più larga degli astenuti.
Se gli italiani andassero al voto oggi, il Movimento otterrebbe il 24,8 per cento dei voti, quasi otto punti percentuali in meno rispetto alle elezioni politiche del 4 marzo 2018.
Delle preferenze perse dal Movimento, il 12,6 per cento è passato alla Lega, considerata più affidabile dei Cinque Stelle, mentre il 13, 8 per cento preferisce astenersi dal votare.