Le misure annunciate dal presidente francese Emmanuel Macron sull’istituzione di un green pass vaccinale obbligatorio per accedere a bar, ristoranti, mezzi pubblici, centri commerciali e culturali a partire dall’estate spacca la politica nostrana.
Contrari Giorgia Meloni e Matteo Salvini, più favorevoli invece i presidenti di Regione, da Vincenzo De Luca a Giovanni Toti. Secondo la presidente di Fratelli d’Italia l’idea di utilizzare il green pass per poter partecipare alla vita sociale è “raggelante”, “l’ultimo passo verso la realizzazione di una società orwelliana, una follia anticostituzionale” che Fratelli d’Italia respinge con forza. “Per noi la libertà individuale è sacra e inviolabile”, ha detto Meloni su Twitter.
Il segretario leghista si è limitato a scrivere: “Vaccino, tampone o Green pass per entrare in bar e ristoranti? Non scherziamo”. Dalla Campania invece arriva il sì deciso di Vincenzo De Luca, che anzi rivendica di essere stato il primo ad applicare la misura.
“Il green pass l’abbiamo fatto quattro mesi fa in Campania anche se abbiamo un governo nazionale che è molto distratto da questo punto di vista. La nostra carta di vaccinazione la rilasciamo dopo la seconda dose. Avrebbero potuto seguire l’esempio della Campania sia il governo italiano che il governo francese e avrebbero risolto i problemi”, ha detto.
Sul fronte dei governatori arriva il sì deciso anche di Giovanni Toti, mentre il governatore di Regione Lombardia Attilio Fontana si mostra tiepido ma possibilista. “Laddove è stato previsto, siamo nelle condizioni di poterlo applicare perché la nostra campagna vaccinale sta andando molto bene”, ha assicurato. Il M5S ha definito la misura “prematura”, mentre il Pd si è detto favorevole. “Sì al green pass come luogo di socialità come in Francia”, hanno detto i parlamentari Morani, Picierno e De Micheli.