Matteo Salvini ha liquidato con un “tanti auguri a chi va via” l’addio dalla Lega da parte dell’eurodeputata “No Vax” Francesca Donato, che si è fatta da parte additando un partito in cui “ormai prevale Giorgetti” e la sua linea favorevole a vaccini e Green pass.
Ma l’abbandono del Carroccio da parte di Francesca Donato e i WhatsApp di Marco Zanni, presidente leghista del gruppo di Identità e democrazia al Parlamento europeo (che prevede “Un trauma nel governo o un trauma nella Lega”) non sono gli unici segni delle divisioni ormai palesi all’interno del partito. Un’altra crepa si è aperta ieri con le assenze leghiste sul voto sul decreto Green pass alla Camera (il decreto del 6 agosto, quello che ha introdotto la certificazione verde per i viaggi a lunga percorrenza, ndr). Dove la Lega ha sì votato la fiducia in conformità alla posizione dominante “governista”. Ma il conteggio delle assenze resta un segno significativo: su 132 eletti del Carroccio, solo 80 hanno partecipato al voto. Sono il 60,61 per cento. Il 40% dei leghisti alla Camera non hanno votato la fiducia al decreto sul Green pass.
Alla luce di tutte queste manifestazioni di discordia interne al partito c’è bisogno di una “verifica”: “un congresso subito dopo le amministrative. Se non un congresso, ad ottobre si celebrerà comunque una riunione della segreteria politica che non viene più convocata dal 21 aprile, cioè da quando la Lega si astenne in consiglio dei ministri sul coprifuoco”, scrive Repubblica.
Nel frattempo Salvini prova a stemperare le tensioni che minacciano l’unità interna del partito postando sui social alcune foto con il ministro Giancarlo Giorgetti e con i governatori leghisti Zaia, Fedriga, Fontana: “Dedicato a chi ci vuole male. Uniti si vince!“, commenta il leader della Lega.