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    Siria, Italia al lavoro perché Europa fermi vendita di armi alla Turchia: “Agiremo con ogni mezzo per bloccare offensiva”

    Giuseppe Conte
    Di Giovanni Macchi
    Pubblicato il 13 Ott. 2019 alle 20:21 Aggiornato il 10 Gen. 2020 alle 20:14

    Il governo è al lavoro per chiedere a Ue di bloccare la vendita delle armi alla Turchia

    In una nota diffusa da palazzo Chigi si legge che il governo, già dal 12 ottobre, è al lavoro perché l’Ue fermi la vendita di armi alla Turchia. Come si legge nella nota, l’esecutivo lavora “affinché l’opzione della moratoria nella vendita di armi alla Turchia sia deliberata in sede europea quanto prima possibile”, tenuto conto che già il 14 ottobre si svolgerà il Consiglio degli Affari Esteri, mentre giovedì 24 e venerdì 25 è previsto il Consiglio Europeo.

    “L’Italia promuoverà questa iniziativa in tutte le sedi multilaterali e si adopererà per contrastare l’azione militare turca nel Nord-Est della Siria con ogni strumento consentito dal diritto internazionale. Il Governo italiano è convinto che si debba agire con la massima determinazione per evitare ulteriori sofferenze al popolo siriano, in particolare curdo, e per contrastare azioni destabilizzanti della regione. Il Governo italiano ritiene che questi obiettivi debbano essere raggiunti attraverso il coordinamento europeo e operando in sede multilaterale al fine di rafforzarne l’efficacia”, si legge ancora nella nota.

    Intanto cresce la lista dei paesi che hanno vietato, o intendono vietare, la vendita di armi alla Turchia da quando Erdogan ha lanciato l’offensiva contro Ankara in Siria, colpendo i curdi che vivono nella zona del Rojava.

    Diversi paesi dell’area scandinava, ma non solo, hanno preso la decisione di non vendere le armi alla Turchia perché convinti che l’invasione del nordest della Siria lanciata dal presidente Recep Tayyip Erdogan costerà cara alla popolazione curda, da sempre in prima linea nella lotta ai terroristi dell’Isis in Siria. L’obiettivo di questi paesi è quello dissociarsi dall’attacco che Erdogan sta portando avanti contro la popolazione curda e fare pressione sul presidente turco perché fermi all’offensiva militare.

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