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GOVERNO SEXY SHOP – “Il governo sostiene i sexy shop ma non i libri”. È l’ultima dura critica per l’esecutivo M5S-Lega che arriva a poche ore dall’approvazione al Senato in via definitiva del dl Crescita, un provvedimento che l’esecutivo gialloverde ha varato sia per aiutare la crescita economica che per risolvere specifiche situazioni di crisi. In base al decreto passato a Palazzo Madama i negozi di prodotti per il sesso potranno beneficiare di agevolazioni per la promozione dell’economia locale nei piccoli Comuni. Gli editori evidenziano come il loro settore non sia stato preso adeguatamente in considerazione.
Dl Crescita | Sexy shop | Il presidente degli editori contro il governo: “Non fa niente per i libri”
È stato il presidente dell’Aie (Associazione Italiana Editori) Ricardo Franco Levi, ad esprimere oggi un giudizio negativo, evidenziando l’assenza di misure a sostegno all’editoria. “Non è possibile – sono state le parole di Levi – che il governo abbia messo 400 milioni per il cinema, sacrosanti per carità, e zero per il libro. Addirittura sono stati inseriti nel decreto crescita gli sgravi fiscali per i sexy shop. Possiamo detrarre dalle spese la palestra e molte altre cose, ma non il libro. Sono queste le priorità del Paese?”.
Levi è intervenuto anche sulla nuova legge per il libro in discussione, che – ha affermato – “colpirà le famiglie e il mercato senza che ci sia un intervento di sostegno alla lettura”.
> Cosa prevede il dl Crescita, punto per punto
Il presidente dell’Aie è intervenuto a Matera, nel corso di un convegno dal titolo ‘Ieri, oggi e domani. Presente e futuro del libro in Italia tra rivoluzione tecnologica e nuovi linguaggi della comunicazione’, organizzato da Rai Libri. Sulla nuova legge sul libro ha sottolineato che “sono stati messi in campo tre milioni e mezzo per le piccole librerie ed è giusto, ma non si può immaginare che penalizzando le famiglie all’acquisto di libri poi non ci saranno conseguenze”.
“Noi – aggiunto il presidente dell’Aie – faremo di tutto perché la legge venga corretta, ma se sarà approvata il risultato sarà quello di un mercato più piccolo”.