Apparentemente il fine è nobile: «contenere gli effetti economici» del Covid e «salvaguardare i livelli occupazionali». Ma non fatevi ingannare, è l’ennesimo regalo ai signori del casello. A partire dai Benetton, che non regnano solo sulle autostrade ma anche su oltre 200 «servizi di ristoro». I famosi Autogrill, avete presente? Eccoli: sono tutti controllati da Schematrentaquattro SpA, società posseduta al 100% da Edizione Srl, la finanziaria di famiglia. E beneficeranno, senza gara, di una proroga di due anni della concessione.
Il regalo, nero su bianco, sta all’articolo 2 del decreto 121 del 10 settembre, «Disposizioni urgenti in materia di investimenti e sicurezza nel settore delle infrastrutture autostradali», che in questi giorni è all’esame della Camera per la conversione in legge. Con un tempismo imbarazzante: un mese fa la Commissione Europea ha ufficialmente messo in mora l’Italia, già condannata nel 2019 dalla Corte di giustizia Ue, per aver prorogato senza gara, e fino al 2046, la concessione alla Sat, la Società autostrada tirrenica, nonostante abbia realizzato solo 56 dei 242 km promessi. A controllare il 99 per cento di Sat è la società Autostrade per l’Italia (Aspi). Quella del ponte Morandi? Esatto. E di cui i Benetton controllano il 30,25% della controllante Atlantia.
Non è l’unico regalo ai concessionari previsto da Enrico Giovannini, il ministro per le Infrastrutture e la mobilità sostenibili. C’è un’altra bella proroga fino al 31 dicembre per l’adeguamento dei Pef, i piani economico-finanziari, al nuovo regolamento sulla gestione e sulle tariffe delle autostrade entrato in vigore il 1° gennaio 2020…
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