Governo Pd-M5S: le ultime notizie di oggi
Ecco le ultime notizie sul neonato governo Pd-M5S. Dopo il giorno del giuramento, l’attività dell’esecutivo giallorosso, presieduto da Giuseppe Conte, entra nel vivo. Prime dichiarazioni per il premier e per i nuovi ministri. Il prossimo appuntamento ufficiale è lunedì 9 settembre, quando si voterà la fiducia al governo alla Camera, mentre il giorno seguente toccherà al Senato. Intanto il leader della Lega Matteo Salvini, in qualità di leader dell’opposizione, continua con i suoi attacchi.
Qui tutte le ultime news di oggi sul governo Pd-M5S in diretta con aggiornamenti in tempo reale.
ore 15,30 – Migranti: “Orfini, nuovo governo ha negato porto a Alan Kurdi – “Non voglio rovinare la festa a nessuno, però ieri il ministero dell’interno (nuova gestione) ha negato un porto sicuro alla Alan Kurdi che da giorni attende in mare dopo aver salvato 13 migranti. Non so chi abbia assunto questa decisione, ma è una scelta sbagliata. Sbagliatissima”. Così Matteo Orfini, deputato del Partito Democratico su Facebook. “Siamo tutti felici che al governo non ci sia più Salvini, ma non basta: ad essere abbandonate devono essere anche le sue politiche, sennò davvero non ha senso. I ministri Lamorgese, Guerini e De Micheli dimostrino subito di aver chiaro il senso della parola discontinuità e facciano sbarcare i naufraghi, correggendo immediatamente l’errore commesso ieri”. conclude Orfini.
ore 15,00 – Fedeli (PD): “Con Bellanova in Cgil insieme lotta contro sommerso Basta attacchi, si studi la storia delle persone” – Teresa Bellanova è una ministra preparata e assolutamente adeguata al suo ruolo: lo sostiene la senatrice Valeria Fedeli, ex ministra dell’Istruzione e impegnata per molti anni nella Cgil insieme all’attuale ministra dell’Agricoltura rispondendo a una domanda sugli attacchi subiti dalla neo ministra sul titolo di studio e sull’abbigliamento nel giorno del giuramento del nuovo Governo. “Bisogna riconoscere la storia di ogni persona e smettere di essere superficiali. L’odio si scatena solo perché si è di un’altra parte politica e non si guarda alla storia concreta della persona. Il sindacato emancipa e consente di costruirsi le competenze. Ho conosciuto Teresa nel 1995 quando era la segretaria dei tessili di Lecce e io ero in segreteria nazionale. Quando sono diventata segretaria generale l’ho chiamata in segreteria a Roma insieme a un’altra donna. Ci siamo impegnate molto sull’emersione dal nero in un settore nel quale, come l’agricoltura, il fenomeno è molto presente. Bisogna smetterla con gli attacchi sessisti. Teresa ha lavorato a lungo e bene”.
ore 13,00 – Salvini: “In Umbria hanno la fortuna di votare” – “Sto andando in Umbria, dove si voterà ad ottobre. In Umbria si voterà, a meno che non aboliscano le elezioni anche lì. In Umbria hanno la fortuna di votare per liberarsi del malgoverno della sinistra”. Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini a SkyTg24. Alla domanda se il voto in Umbria rappresenterà la rivincita per la Lega, Salvini ha replicato: “Lì si vota perché li hanno arrestati, perché hanno arrestato quelli del Pd, non perché l’ho decido io. C’è una situazione in cui è tutto fermo, dalla sanità alle strade, e gli umbri voteranno liberamente per l’Umbria. C’è tanta voglia di cambiamento, e noi candidiamo una persona che ha fatto per anni il sindaco”. All’insistenza del giornalista che ha chiesto se la Lega chiederà un voto contro il governo, Salvini ha replicato: “Saranno voti per l’Umbria, non saranno voti contro gli inciuci romani. Certo ora che Zingaretti e Raggi vadano d’accordo gli italiani lo vedono”.
ore 11,00 – De Micheli,su cantieri ora basta con i no politici: “Avanti con la Tav e la Gronda a Genova” – “Da commissario alla ricostruzione post-sisma ho visto da vicino quanto sia difficile tenere insieme efficienza e qualità delle opere pubbliche. Ciò detto qui ostacoli politici ai cantieri non ce ne saranno più”. a dirlo, in una intervista alla Stampa, è il neo ministro dei Trasporti, Paola De Micheli, che assicura: “Avanti con la Tav e la Gronda a Genova”. “Come è andata quella vicenda – ricorda sulla Tav – è noto a tutti. Ora l’opera deve procedere il più rapidamente possibile”. “I porti chiusi – afferma quindi – sono stata una narrazione distorta della realtà, utile solo alla propaganda di Salvini”. Su altri dossier fermi sul tavolo del ministero, spiega: “Atlantia? Nel programma c’è scritta una parola precisa: revisione delle concessioni”, “casa e rigenerazione urbana delle periferie sono la mia priorità. Vediamo quanti soldi riusciremo a stanziare”. “La mia presenza nel governo – fa anche sapere – è un segnale preciso al Nord. I decreti sicurezza dovranno cambiare”.
ore 10,10 – Padoan: “Gualtieri ottima scelta” – “Roberto Gualtieri sarà un ottimo ministro. Lo fará alla grande”. Lo ha detto l’ex ministro dell’economia Pier Carlo Padoan a margine del Forum Ambrosetti. Ai giornalisti che gli chiedevano di Di Maio agli Esteri, Padoan ha detto “Farà quello che farà”. Positivo il commento per Gentiloni commissario europeo. “È un grande risultato per l’Italia”, ha concluso Padoan.
ore 9,00 – Prime crepe nel governo: Fioramonti già minaccia di lasciare – “Ci vogliono investimenti subito, nella legge di Bilancio: due miliardi per la scuola e uno almeno per l’università. Lo dico da ora: se non ci saranno, mi dimetto”: non usa mezzi termini il neo ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti che, in un’intervista al Corriere della Sera, detta già le sue condizioni per continuare a lavorare nel neonato governo Pd-M5S.
Secondo Fioramonti “non c’è tempo da perdere: servono fondi, siamo uno dei Paesi europei che spende di meno per la scuola”. Un’idea su come trovare le risorse necessarie, Fioramonti ce l’ha: “Servono delle micro tasse di scopo: una tassa sulle merendine, una sulle bevande zuccherate, un’altra sui biglietti aerei”.
Secondo il ministro, infatti, queste piccole tasse potrebbero portare alle casse dello stato ben 2,5 miliardi da investire.
ore 7,00 – Governo ultime notizie, Di Maio: la prima uscita da ministro degli Esteri è una bordata a Salvini – “L’Africa non può essere vista solo come motivo di preoccupazione, bensì come opportunità”: lo scrive il neo ministro degli Esteri Luigi Di Maio nel messaggio di saluto agli ambasciatori. L’opinione del capo politico del Movimento 5 Stelle, però, sa tanto di sfida all’ex alleato Matteo Salvini e alla sua battaglia sulle politiche migratorie.
Toni più concilianti rispetto all’ex ministro dell’Interno anche sulla questione immigrazione, per l’appunto, con Di Maio che dichiara di voler “lavorare per una maggiore responsabilizzazione dell’Europa e un superamento del regolamento di Dublino.
“La politica estera – continua Di Maio nel suo messaggio – che sarà una componente essenziale dell’azione di questo governo, avrà come obiettivo prioritario l’interesse nazionale in Europa e nel mondo, nel rispetto reciproco nei confronti dei nostri partner e con l’autorevolezza che spetta ad un grande Paese come l’Italia e alla sua riconosciuta e apprezzata tradizione di equilibrio e apertura al dialogo con gli altri senza ovviamente rinunciare ai comuni valori europei e atlantici che caratterizzano la storia del nostro Paese”.
Governo Conte bis: la giornata di ieri
La giornata di ieri è stata segnata dal giuramento del Governo Conte bis: il premier e i ministri hanno sfilato al Quirinale davanti al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dando così inizio formalmente alla nuova fase. Subito dopo si è tenuto il primo Consiglio dei ministri, nei quali è già stato adottato il primo atto: l’esecutivo giallorosso ha impugnato una legge sull’immigrazione della Regione Friuli Venezia Giulia. Il provvedimento, opera della giunta leghista di Massimiliano Fedriga, è giudicato dal nuovo governo “discriminatorio”. Intanto, Salvini annuncia battaglia: “Sarà un autunno caldo”, dice. E Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, in una intervista a TPI rimprovera al leader del Carroccio di non aver rotto con i Cinque Stelle subito dopo le elezioni europee.
I commenti di TPI:
- Il Parolaio giallo (di Giampaolo Pansa)
- Care deputate e senatrici M5S-Pd, smettete di guardarvi in cagnesco (di A. Grisendi)
- Il pagellone: chi ha vinto e chi ha perso dopo il voto su Rousseau (di L. Tosa)
- Salvini parla tanto di poltrone ma lui è ancora lì, attaccato alla sua (di G. Cavalli)
- Dai gilet gialli all’alleanza col Pd, l’evoluzione M5S dalla piazza all’establishment (di A. Ditta)