Da Casellati a Piantedosi: il totoministri del nuovo governo Meloni
Il vertice di Arcore andato in scena nella giornata di sabato 8 ottobre non è stato risolutivo: continua il braccio di ferro nel centrodestra per la formazione del nuovo governo Meloni, mentre continuano le indiscrezioni sui nomi dei possibili futuri ministri.
Nel corso del vertice la premier in pectore avrebbe avvertito gli alleati sull’urgenza di chiudere la squadra al più presto, evitando veti e liti all’interno della coalizione.
“Avete idea di quello che stiamo per affrontare?” avrebbe affermato Giorgia Meloni secondo un retroscena di La Repubblica.
“Se non troviamo in fretta soluzioni, ci mostriamo deboli. E se diamo l’impressione di essere deboli, otterremo altri no” avrebbe dunque aggiunto la leader di Fratelli d’Italia.
I nodi più grandi da sciogliere sono essenzialmente tre: il ruolo del ministero dell’Economia, la riluttanza di Matteo Salvini nell’avere ministri tecnici e l’insistenza di Silvio Berlusconi nell’affidare un ministero di peso a Licia Ronzulli.
Se l’ipotesi Panetta sembra ormai tramontata, per il Tesoro avanzano i nomi di Domenico Siniscalco e Vittorio Grilli: la certezza, almeno così sembra, è che il ministero dell’Economia verrà affidata a un tecnico, così come gli Interni e forse anche gli Esteri.
Il ministero degli Interni potrebbe essere affidato al prefetto di Roma Matteo Piantedosi, mentre al forzista Antonio Tajani potrebbe essere affidata la Difesa o lo Sviluppo economico.
Per la Giustizia, Silvio Berlusconi ha avanzato la candidatura della presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati, mentre per Matteo Salvini avanza l’ipotesi dell’Agricoltura o delle Riforme,
Silvio Berlusconi, come detto, continua a chiedere un ministero di peso per Licia Ronzulli (Salute o, in alternativa, Infrastrutture e Agricoltura), mentre Giorgia Meloni sarebbe disponibile ad affidarle al massimo un ministero di seconda fascia.
Prima della squadra di governo, però, bisogna decidere la presidenza delle Camere. Giorgia Meloni vorrebbe tenere per sé il Senato, affidandolo a Ignazio La Russa. Matteo Salvini, invece, continua a spingere per il leghista Roberto Calderoli.
Giorgia Meloni potrebbe concedere la Camera alla Lega con la presidenza che a quel punto potrebbe essere affidata a Riccardo Molinari o Giancarlo Giorgetti.
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