L’eurodeputato liberale belga Guy Verhofstadt ha pubblicato sui propri profili social un messaggio in lingua italiana dedicato all’intricata situazione politica dell’Italia.
Verhofstadt, ex primo ministro del Belgio, dice di essere molto legato all’Italia e sottolinea come i problemi che affliggono il paese derivino non tanto dall’entrata nell’euro quanto dalla mancata attuazione delle riforme necessarie.
“Amo molto l’Italia e mi rammarico di vederla in questa crisi”, scrive il parlamentare europeo.
“L’Italia non è in difficoltà a causa dell’euro ma per mancanza di riforme strutturali. L’euroscetticismo è un modo per sviare l’attenzione dai veri problemi e le loro cause. Dobbiamo riformare l’eurozona insieme”, afferma Verhofstadt, accompagnando il messaggio con le emoj delle bandiere italiana ed europea.
L’eurodeputato fa parte del gruppo parlamentare europeo dell’Alde, a cui fu vicino ad aderire il Movimento Cinque Stelle, che proprio in questi giorni è impegnato con la Lega nella formazione di un governo orientato su posizione molto critiche rispetto alla politica economica europea.
Verhofstadt ha anche tenuto recentemente un discorso al parlamento europeo i cui ha parlato dell’Italia.
“Tra il 1970 e il 1996 la competitività dell’Italia era pari a quella della Germania e le loro esportazioni erano pari a quelle della Germania”, ha sottolineato.
Secondo il parlamentare europeo belga, le difficoltà attuali non derivano dall’adesione alla moneta unica: “È perché hanno fatto le riforme che erano necessarie. In passato potevano svalutare la propria moneta e questo non è più possibile”, ha detto.
Svalutazione? “Chi la paga? A pagare è la gente comune, che si vede le proprie pensioni e risparmi ridotti. Questa non è la soluzione”, ha osservato Verhofstadt.
“La soluzione sono le riforme e ciò che l’Italia deve fare e ciò che la Francia ha iniziato a fare. Riforme, riforme, riforme. E l’Italia si salverà. E ciò significa anche solidarietà nell’Unione europea da nord a sud”.
L’eurodeputato invoca una “vera governance dell’Eurozona”
Verhofstadt aveva già fatto parlare di sé il 27 maggio scorso, in occasione dell’audizione di Mark Zuckerberg, fondatore e amministratore di Facebook davanti al parlamento europeo di Bruxelles dopo il caso di Cambridge Analytica.
Il belga è stato uno degli eurodeputati più severi con Zuckerberg, accusato di non aver voluto o di non essere riuscito a rispondere a tutti i quesiti che gli sono stati posti.
Verhofstadt ha domandato a Zuckerberg se avrebbe voluto “essere ricordato come Steve Jobs e Bill Gates, i quali hanno arricchito la società, o come il creatore di un mostro digitale che sta distruggendo le nostre democrazie.
Amo molto l'Italia e mi rammarico di vederla in questa crisi. L'Italia non è in difficoltà a causa dell'euro ma per mancanza di riforme strutturali. L'euroscetticismo è un modo per sviare l'attenzione dai veri problemi e le loro cause.Dobbiamo riformare l'eurozona insieme🇮🇹🇪🇺 pic.twitter.com/oKJOknzS2h
— Guy Verhofstadt (@guyverhofstadt) May 30, 2018