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    Governo, Draghi in Senato con due discorsi: deciderà dopo aver ascoltato gli interventi di Lega e M5S

    Di Marta Vigneri
    Pubblicato il 20 Lug. 2022 alle 08:09 Aggiornato il 20 Lug. 2022 alle 08:27

    Il destino del governo non è già scritto nel discorso che oggi Mario Draghi pronuncerà in Senato. Secondo i retroscena infatti il premier si recherà a palazzo Madama con due fogli: il primo sarà quello della ripartenza, che pronuncerà per chiedere la fiducia se troverà i partiti pronti a preservare quello spirito nazionale che secondo l’ex Bce sarebbe svanito con il mancato voto del M5S sul dl aiuti. Il secondo lo utilizzerà in extrema ratio se, nella discussione generale, si renderà conto che sia i grillini che le altre forze di maggioranza, prima tra tutte la Lega, non hanno intenzione di proseguire l’azione di governo serenamente, e cioè senza veti e ultimatum.

    Secondo quanto riporta Repubblica il premier dimissionario, durante l’incontro a Palazzo Chigi, avrebbe fatto capire ai partiti di centrodestra che senza uno spirito costruttivo non si può andare avanti. Una costruzione che potrebbe passare addirittura da un governo senza il M5S. Anche se la volontà sarebbe quella di salvare Conte, qualora ci fossero le condizioni per proseguire con i grillini all’opposizione – e una parte di Movimento staccato pronto a confluire nel gruppo misto per votare la fiducia a Draghi – un Draghi bis potrebbero essere preso in considerazione.

    Nonostante l’avvertimento che il primo ministro aveva inviato ai grillini prima del crac sul dl aiuti, (“non esiste una maggioranza diversa da questa, senza il M5S”, aveva dichiarato Draghi), lo spauracchio della campagna elettorale agostana e della legge di bilancio da approvare in autunno con l’inflazione in impennata potrebbe aver fatto cambiare idea a Draghi. Forse con la complicità del Capo dello Stato e degli appelli arrivati dai partiti, dalla società civile e dai leader occidentali. Una soluzione che accontenterebbe gli stessi 5 stelle, i quali arrivati a questo punto preferirebbero dare un appoggio esterno votando i provvedimenti “à la carte”, come anticipato da Conte nel video condiviso sui social durante il weekend, piuttosto che perdere la faccia e restare a fatica in un perimetro di maggioranza ormai sporcato dalle polemiche delle scorse ore.

    Nel discorso di stamattina Draghi dovrebbe rivendicare gli obiettivi raggiunti dall’esecutivo – la campagna vaccinale, le riforme legate al Pnrr, i sostegni garantiti all’economia – per elencare poi le misure che devono ancora essere adottare, prima tra tutte il provvedimento sulla concorrenza, necessario ottenere una rata dei soldi europei. Poi il programma sociale, con un nuovo decreto in arrivo e le misure più strutturali per contrastare il carovita. Ricorderà infine il valore degli impegni assunti a livello internazionale sulla guerra in Ucraina. Non farà sconti o concessioni ai partiti, e se Lega e M5S faranno muro potrebbe riprendere facilmente la via del Colle. Ma prima di allora la strada resta aperta.

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