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    Con Draghi cambieranno i vertici della Rai: per il dopo-Salini in pole Cattaneo e Scrosati

    Il Cavallo morente di Francesco Messina nella sede Rai di viale Mazzini, Roma. Credit: ANSA
    Di Marco Antonellis
    Pubblicato il 12 Feb. 2021 alle 18:01

    Come già scrivevamo nei giorni scorsi, dalle parti di viale Mazzini sono tutti in attesa di conoscere le intenzioni di Mario Draghi sulla Rai. Il Pd, uno dei dei partiti “forti” della prossima maggioranza di governo, già si sta muovendo per far partire al più presto il job posting e dare il via al cambio del cda della tv di Stato.

    Sono già stati contattati gli altri gruppi parlamentari e si è scritto ai presidenti di Camera e Senato, che devono dare l’inizio ufficiale alla sostituzione di Salini & co. Quindi per fine aprile, con il nuovo Governo Draghi già insediato, si potrà iniziare il cambio del cda di Viale Mazzini.

    E sono in molti, dalle parti del presidente del Consiglio incaricato, ad invocare un manager esterno al vertice della Rai (proprio per questo, in queste ultime ore, sono cominciate a ricicciare le autocandidature interne…), un manager che possa finalmente risanare i conti della Radio televisione italiana, magari utilizzando anche risorse derivanti dal Recovery Plan.

    In particolare, si sta ragionando su manager di comprovata esperienza televisiva, perché gli obiettivi del nuovo governo, fanno notare fonti di primo piano, saranno due: riportate la “competenza” a viale Mazzini e avviare un deciso risanamento dei conti aziendali.

    Per questo i nomi che circolano riservatamente sono quelli di Flavio Cattaneo (già al vertice di viale Mazzini) e Andrea Scrosati (già a capo di Sky Italia ora a Freemantle), entrambi grandi conoscitori del mezzo televisivo e trasversalmente stimati per la grande competenza in materia.

    Nel frattempo, in attesa dei nuovi vertici di viale Mazzini, si punta ad affidare a Roberto Poletti la conduzione de La Vita in diretta estate e a prolungare per il periodo estivo il programma di Monica Maggioni, nonostante gli ascolti non entusiasmanti.

    Gli attuali vertici puntano infatti a chiudere il palinsesto estivo prima dell’arrivo dei “nuovi”. Per quanto riguarda i direttori dei telegiornali, sono saldi al comando Gennaro Sangiuliano e Mario Orfeo, meno Giuseppe Carboni, tanto che al Tg1 è già partito il toto-nomi: in pista due donne, Simona Sala e Costanza Crescimbeni, ma si fanno anche i nomi di Antonio Di Bella, attuale corrispondente a stelle e strisce molto stimato dagli ambienti della Casa Bianca, e dello stesso Mario Orfeo, che potrebbe essere promosso alla rete ammiraglia, visti anche i successi della precedente esperienza al comando del Tg1.

    Da capire, poi, come a viale Mazzini intendono gestire le “questioni” Cina e Israele: dopo l’addio di Giovanna Botteri manca ancora la nomina di un corrispondente da Pechino, così come pure è attualmente scoperta la sede di Gerusalemme. Salini deve fare in fretta. Cina e Israele sono pedine fondamentali dello scacchiere internazionale.

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