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    Il governo Draghi al capolinea, quando si andrà al voto: cosa prevede la Costituzione

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 21 Lug. 2022 alle 08:57 Aggiornato il 21 Lug. 2022 alle 12:46

    Il governo Draghi al capolinea, quando si andrà al voto: cosa prevede la Costituzione

    L’imminente caduta del governo Draghi apre la strada alle elezioni. Dopo aver incassato dal Senato una fiducia di soli 95 voti, senza il sostegno di Lega, Forza Italia e Movimento 5 stelle, Mario Draghi si prepara a confermare le dimissioni respinte da Sergio Mattarella la settimana scorsa, quando il solo M5s era uscito dall’Aula nel voto sulla fiducia al decreto Aiuti.

    I tempi di indire nuove elezioni, l’unica ipotesi accreditata dopo la giornata convulsa di ieri, saranno di almeno due mesi ma non più di 70 giorni, come prevede la Costituzione. Secondo quanto prevede attualmente la legge, il primo giorno utile per andare al voto, ipotizzando lo scioglimento delle Camere nel fine settimana, sarebbe il 25 settembre: una data non praticabile perché coincide con le celebrazioni del capodanno ebraico. Al momento si guarda quindi al 2 o al 9 ottobre come possibili date per le elezioni. Sarà possibile andare al voto anche il 18 settembre, se lo scioglimento delle Camere sarà decretato oggi.

    Il termine di due mesi è stabilito dalle norme sul voto degli italiani all’estero, che chiede al ministero dell’Interno di trasmettere l’elenco provvisorio degli aventi diritto a quello degli Esteri 60 giorni prima del giorno delle elezioni. Un altro termine stabilito dalla legge è quello di 45 giorni, per la pubblicazione della data del voto in Gazzetta ufficiale. L’articolo 61 della Costituzione invece prevede che “le elezioni delle nuove Camere hanno luogo entro settanta giorni dalla fine delle precedenti”.

    Il nuovo parlamento che emergerà dal voto si riunirà nel giorno indicato dal presidente della Repubblica nel decreto di scioglimento delle Camere, secondo la Costituzione: in base ai precedenti il 21 ottobre, se si andasse al voto il 2 ottobre. In ogni caso, secondo secondo la Costituzione “la prima riunione ha luogo non oltre il ventesimo giorno dalle elezioni”.

    Questo lascerebbe la possibilità di nominare un nuovo governo e varare la legge di bilancio evitando il temuto esercizio provvisorio, che scatta se la legge non sarà approvata entro fine dicembre.

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