Il governo Draghi acquista 57 nuovi condizionatori per quasi 40mila euro
Tra la pace e i condizionatori, il governo Draghi ha scelto i condizionatori: l’esecutivo, infatti, ha rinnovato l’impianto di climatizzazione della propria sede in via della Stamperia, a Roma, acquistando 57 nuovi “split” per una spesa di quasi 40mila euro (39.426,40 euro per la precisione).
A svelare la notizia è stato il quotidiano Il Tempo, secondo cui il contratto stipulato dal governo e l’azienda fornitrice dei condizionatori risale al 13 aprile scorso, ma è stato reso pubblico solamente alcuni giorni fa.
La decisione di Palazzo Chigi arriva dopo le discusse parole di Draghi, il quale, nel corso di una conferenza stampa, dichiarò a proposito di una probabile stretta sul gas russo, “Preferiamo la pace o i condizionatori accesi?” e dopo la stretta sui condizionatori negli uffici pubblici con il termostato che, a partire dal 1° maggio, non potrà scendere sotto i 25 gradi.
Le cose non sono ovviamente collegate tra loro, ma la casualità temporale dell’acquisto dei condizionatori è quantomeno curiosa.
Secondo quanto rivelato dal quotidiano romano, i 57 nuovi condizionatori verranno installati nel palazzo della presidenza del Consiglio che si trova a due passi dalla Fontana di Trevi e che ospita gli uffici del Dipartimento per gli Affari regionali.
La procedura scelta è stata quella dell’affidamento diretto con il dirigente Paolo Molinari che il 26 gennaio scorso ha inviato una mail per sottolineare “l’esigenza dell’adeguamento dell’impianto centrale di climatizzazione della sede della Presidenza del Consiglio dei ministri di via della Stamperia n.8”.
Dopo un’indagine di mercato, dunque, è stato individuato il fornitore degli “split”, un condizionatore con un’unità a pompa di calore divisa in due parti tra i più comuni in commercio.
Nella determina si specifica che è stato scelto “un fornitore (la Cavalieri Foschini srl) che potesse garantire, oltre ad economicità e tempestività, anche affidabilità, competenza e professionalità nello svolgimento del servizio da affidare, e che, non avendo contratti in essere con la presidenza del Consiglio dei ministri, permettesse di rispettare anche il principio di rotazione”.
L’acquisto dei condizionatori probabilmente garantirà un risparmio energetico maggiore rispetto al passato con gli impianti che dovranno essere adeguati alle nuove normative in vigore dal 1° maggio, ma la decisione di Palazzo Chigi dimostra comunque che la realtà è molto più complessa dell’equazione pace-condizionatori.
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