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    Il governo attacca Banca d’Italia dopo le critiche alla manovra. Fazzolari: “Esprime la visione delle banche”

    Di Marco Nepi
    Pubblicato il 5 Dic. 2022 alle 20:12 Aggiornato il 5 Dic. 2022 alle 20:12

    Il governo attacca Banca d’Italia dopo le critiche alla manovra. Fazzolari: “Esprime la visione delle banche”

    Le critiche della Banca d’Italia alla legge di bilancio “non sorprendono” il governo Meloni. “È partecipata da banche private, è una istituzione che ha una visione, legittimamente, e questa visione fa sì che reputi più opportuno che non ci sia più di fatto utilizzo di denaro contante”, la dura presa di posizione del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovanbattista Fazzolari, dopo il parere espresso dalla banca centrale italiana su alcune proposte riguardanti tregua fiscale, flat tax e contante.

    Parole, quelle di Fazzolari, che hanno aperto un caso, nonostante il senatore di Fratelli d’Italia abbia poi precisato di “non mettere in discussione l’autonomia” della Banca d’Italia, che si definisce per statuto un istituto di diritto pubblico.

    Secondo il sottosegretario con delega all’attuazione del programma di governo, via Nazionale avrebbe un orientamento diverso dalla Banca centrale europea, e reputa “più opportuno che i cittadini si avvalgano di una moneta privata del circuito bancario”. “Questa però non è la visione della Bce. Non è che uno è cattivo e uno è buono. Abbiamo due opinioni radicalmente diverse. La Bce ribadisce che la banconota è l’unica moneta a corso legale e che gli stati membri non possono limitare l’utilizzo dell’unica moneta a corso legale a favore di una moneta privata”, ha affermato Fazzolari, dopo i commenti fatti da un dirigente di Banca d’Italia durante l’audizione davanti alle commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato. Secondo Fabrizio Balassone, a capo del Servizio struttura economica del Dipartimento economia e statistica, le misure su contante e tregua fiscale “rischiano di entrare in contrasto con la spinta alla modernizzazione del paese che anima il Pnrr”, mentre la flat tax rischierebbe di aumentare le “discrepanze” tra lavoratori autonomi e dipendenti, penalizzando questi ultimi.

    Le dichiarazioni di Fazzolari sono state condannate dall’opposizione, che ha difeso l’obbligo di ricorrere al Pos e l’attuale tetto all’uso del contante. “Aspettiamo con ansia una sua tirata contro il complotto della finanza demo-pluto-giudaico-massonica”, ha detto il senatore Pd Antonio Misiani, responsabile Economia del Partito democratico, mentre il deputato di Articolo 1 (nel gruppo del Pd), Federico Fornaro, ha invitato Giorgia Meloni a smentire il suo sottosegretario, “protagonista di uno sguaiato e indifendibile attacco alla serietà e all’indipendenza di Banca d’Italia”. Una richiesta rispedita al mittente da Fratelli d’Italia, tramite lo stesso presidente della commissione Finanze alla Camera, Marco Osnato. “L’onorevole Fornaro ricorderà che in questa Aula nella scorsa legislatura c’è stata una proposta di legge a prima firma Meloni per l’attribuzione a soggetti pubblici di Bankitalia. Non penso, dunque, che Meloni abbia una opinione diversa da quella di Fazzolari”, ha detto il deputato. Sulle dichiarazioni della Banca d’Italia è intervenuto anche il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, che le ha derubricate a “un’opinione come tutte le altre”. È “un’ipotesi di un dirigente della Banca d’Italia, fatta in audizione in parlamento”, ha detto Tajani, dicendosi “assolutamente convinto” che “l’evasione fiscale non si combatta abbattendo a mille euro o togliendo l’utilizzo del contante perché si farebbe un danno alla nostra economia, bloccando ad esempio gli acquisti da tanti stranieri che sono abituati ad utilizzare il contante”.

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