Sei quesiti referendari per riformare la giustizia italiana: dalla responsabilità civile dei magistrati all’elezione del Csm. È questo il contenuto dell’iniziativa promossa dalla Lega insieme al Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito. I quesiti del referendum, che saranno presentati il 3 giugno in Cassazione, sono stati oggetto della conferenza stampa cui ha partecipato questa mattina il segretario del Carroccio Matteo Salvini insieme a Maurizio Turco e Irene Testa, rispettivamente segretario e tesoriera del Partito Radicale.
“Sono sei i quesiti referendari che il 3 giugno presenteremo in Cassazione: responsabilità civile dei giudici, separazione delle carriere dei magistrati, custodia cautelare,
#Salvini: Giovedì presenteremo in Cassazione i quesiti referendari. Si potrà firmare ai gazebo a partire dal 2/3/4 luglio e in tutti i municipi d’Italia. L’invito è rivolto a tutti i partiti politici e ai loro elettori: aiutateci a cambiare la giustizia. #referendumgiustizia pic.twitter.com/bgrhptmKYF
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) June 1, 2021
“Questa raccolta firme è aiuto e stimolo per Parlamento e Governo. Per qualcuno la “democrazia diretta” è un clic, per noi è partecipazione. Il 2/3/4 luglio saremo in piazza con migliaia di gazebo per una Giustizia giusta”, ha spiegato Salvini.
Il leader leghista ha sottolineato che i quesiti del referendum sulla giustizia prevedono una riforma dell’elezione del Csm “per evitare le spartizioni tra correnti”, l’introduzione della “responsabilità civile dei magistrati e la separazione delle carriere”, oltre a “limiti agli abusi nelle custodie cautelari e abolizione del decreto Severino”. Salvini ha parlato di “una giustizia più giusta, più rapida e più efficiente. E chi sbaglia paga”, ha aggiunto.