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    Dall’abrogazione della legge Severino al Csm: i 6 quesiti del referendum sulla giustizia promosso da Lega e Partito Radicale

    Un fermo immagine della diretta pubblicata sul profilo di Matteo Salvini

    Tra le proposte anche la separazione delle carriere dei magistrati e la custodia cautelare

    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 1 Giu. 2021 alle 13:08 Aggiornato il 3 Giu. 2021 alle 13:36

    Sei quesiti referendari per riformare la giustizia italiana: dalla responsabilità civile dei magistrati all’elezione del Csm. È questo il contenuto dell’iniziativa promossa dalla Lega insieme al Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito. I quesiti del referendum, che saranno presentati il 3 giugno in Cassazione, sono stati oggetto della conferenza stampa cui ha partecipato questa mattina il segretario del Carroccio Matteo Salvini insieme a Maurizio Turco e Irene Testa, rispettivamente segretario e tesoriera del Partito Radicale.

    “Sono sei i quesiti referendari che il 3 giugno presenteremo in Cassazione: responsabilità civile dei giudici, separazione delle carriere dei magistrati, custodia cautelare, abrogazione della legge Severino, abolizione della raccolta firme per le liste magistrati, voto per i membri non togati dei consigli giudiziari”, ha spiegato Testa in conferenza stampa. “Ringrazio Matteo Salvini per collaborazione questo obiettivo comune, anche se molte cose ci dividono”, ha aggiunto, seduta al fianco del segretario leghista.

    “Questa raccolta firme è aiuto e stimolo per Parlamento e Governo. Per qualcuno la “democrazia diretta” è un clic, per noi è partecipazione. Il 2/3/4 luglio saremo in piazza con migliaia di gazebo per una Giustizia giusta”, ha spiegato Salvini.

    Il leader leghista ha sottolineato che i quesiti del referendum sulla giustizia prevedono una riforma dell’elezione del Csm “per evitare le spartizioni tra correnti”, l’introduzione della “responsabilità civile dei magistrati e la separazione delle carriere”, oltre a “limiti agli abusi nelle custodie cautelari e abolizione del decreto Severino”. Salvini ha parlato di “una giustizia più giusta, più rapida e più efficiente. E chi sbaglia paga”, ha aggiunto.

    Leggi anche: Crisi di governo, battaglia sugli sbarchi e mojito: la prevedibile estate di Salvini per inseguire la Meloni (di G. Cavalli)

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