Il Partito Democratico (Pd) non può farsi superare dalla Lega in materia di garantismo e per questo deve aprire “un confronto serio e determinato” sui quesiti referendari promossi sulla giustizia dai Radicali. Ne è convinto Goffredo Bettini, che in una lettera al Foglio spinge il Pd a considerare “con grande attenzione e coraggio” il contenuto dell’iniziativa promossa dalla Lega insieme al Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito.
“La giustizia è in una situazione di evidente crisi. Occorrerebbe una riforma forte e giusta, in grado di superare le difficoltà che la rendono incerta e inefficace“, ricorda Bettini. “Troppe vite sono state spezzate. In varie direzioni. Per chi subisce l’offesa della delinquenza o per chi si trova in una situazione non risolta da un giudizio definitivo, umano e giusto”.
“Ecco perché in piena libertà, con una scelta personale che non impegna altro che me stesso, non posso rimanere indifferente rispetto ai quesiti referendari promossi sul tema della giustizia dal Partito radicale“, prosegue l’esponente del Pd. “Se saranno l’occasione di un dibattito aperto, franco e responsabile e se potranno avere l’effetto di spingere in avanti una legislazione che si è dimostrata lenta negli anni passati, essi vanno considerati con grande attenzione e coraggio”.
Bettini, che in questi mesi dice di essersi dedicato “a rendere forte nella società italiana e nel Partito Democratico una sinistra innovativa, democratica e libertaria”, lancia un appello: “La sinistra deve lasciare perdere le guerre tra correnti e pensare a tornare in società”, anche su questioni come la giustizia. “Non credo affatto sia giusto che questo tema sia un po’ pelosamente impugnato solo da quella destra populista, come la Lega, che amava esibire il cappio nelle aule parlamentari”.
“Nel merito: il quesito del referendum circa la separazione delle carriere è condivisibile; quello sulla custodia cautelare anche; così come il quarto quesito che riguarda l’abrogazione della legge Severino. E ancora condivido quello circa la raccolta di firme dei magistrati per le elezioni domestiche; sul sesto quesito che ha come oggetto l’indicazione dei membri laici nei consigli giudiziari, esiste già una proposta del Pd alla commissione Lattanzi che va nella direzione giusta”, continua l’esponente del Pd. “Infine il primo quesito sulla responsabilità civile dei giudici solleva un problema che esiste. Tuttavia la soluzione proposta appare dirompente, in quanto potrebbe non rendere sereno l’esercizio della funzione giurisdizionale del giudice, sapendo egli di poter essere chiamato a rispondere direttamente sul piano civile di un eventuale errore”.
Per questo, Bettini propone al Partito Democratico di aprire “un confronto serio e determinato” sui quesiti referendari, che “aiuti anche la politica a riformare se stessa. A svilupparsi al di fuori di speculazioni e di scorciatoie giudiziarie per eliminare l’avversario”.