“Ho deciso: rinuncio per ragioni di personale sensibilità. Siamo il governo del cambiamento, non voglio che anche solo il sospetto di poter lucrare un vantaggio da questa posizione possa offuscare la mia carriera personale e possa agli occhi dei cittadini che ci hanno votato creare un qualche sentimento negativo”. A dirlo è il premier Conte in un video sulla sua pagina Fb.
Si conclude così la questione della sua partecipazione al concorso per una cattedra da professore ordinario di diritto privato all’Università La Sapienza di Roma. Una domanda di partecipazione, quella del presidente del Consiglio, presentata prima del suo incarico alla guida dell’esecutivo gialloverde. (Qui tutto quello che c’è da sapere sul caso)
Il premier Giuseppe Conte fino al pomeriggio del 10 settembre non aveva ritirato la propria candidatura alla cattedra universitaria di diritto privato alla Sapienza di Roma.
A darne notizia il quotidiano online Politico.eu, lo stesso che aveva anticipato la vicenda sulla sua candidatura per la prestigiosa posizione universitaria.
Il 7 settembre, Giuseppe Conte aveva voluto smorzare le polemiche annunciando che non si sarebbe recato a sostenere la prova di inglese necessaria per quella posizione.
“Non andrò a sostenere la prossima prova, lunedì, per impegni istituzionali”, aveva detto il premier.
Ora, secondo Politico.eu, la giuria della Sapienza ha detto agli altri due candidati, i professori Mauro Orlandi e Giovanni Perlingieri, che il primo ministro non avrebbe potuto sostenere il test – che si è tenuto lunedì 10 settembre) e offerto loro la possibilità di posticipare.
Hanno deciso di non proseguire l’esame orale dopo una breve consultazione tra di loro.
l premier ha spiegato di aver “completamente rimosso” che a inizio anno era stata avviata “questa procedura di trasferimento di professori ordinari”.
E non nasconde di aver aspirato “nella precedente vita” a traslocare dal dipartimento di Scienze giuridiche di Firenze (dove ha la cattedra di Diritto privato) alla facoltà di Giurisprudenza della Sapienza: “Confesso che feci domanda, nonostante mi trovassi in una sede prestigiosa come l’ateneo di Firenze, perché risiedevo a Roma e avevo un bambino piccolo”.
Il rettore Eugenio Gaudio aveva garantito che la decisione sul vincitore sarebbe stata “impeccabile” e che il premier, se mai avesse trovato il modo di andare avanti, “sarebbe stato trattato come tutti”.
“Il primo ministro italiano sta cercando un lavoro di riserva?”. Scrive il New York Times, che analizzando questa scelta, mette dubbio la fiducia nel governo gialloverde. Ma quanto guadagna il Presidente del Consiglio? Lo abbiamo spiegato in questo articolo.
“La notizia della scorsa settimana – prosegue il quotidiano – che il signor Conte sta continuando a perseguire un lavoro di emergenza, nonostante sia diventato primo ministro della quarta economia d’Europa, non ha esattamente ispirato fiducia in un governo populista e anti-establishment che molti in Italia vedono come una grave minaccia per l’Unione europea”.
E il piano di riserva per un ritorno all’Università di Conte è solo l’ultimo episodio di alcune settimane scomode per la coalizione di governo”, conclude il New York Times.