Il deputato di Forza Italia Giorgio Mulè commenta le dichiarazioni del presidente Silvio Berlusconi e dell’altra alleata di centro destra Giorgia Meloni, che vorrebbe tornare subito alle urne, rilasciate durante le consultazioni dei gruppi parlamentari al Quirinale di giovedì 22 agosto 2019.
Mulè alla prima legislatura, dopo essere stato per molti anni direttore di Panorama, a lungo settimanale del gruppo Mondadori, osserva l’evolversi della situazione politica e lascia presagire che ci vorrà ancora qualche giorno per capire se la legislatura è arrivata al capolinea o se ci sono ancora margini per formare un nuovo governo.
Come si sposava nel 1994 e nel 2001, quando la Lega parlava di secessione e poi di autonomia quasi alla catalana. Lo spirito del centrodestra risiede nella capacità di saper modulare all’interno di uno schieramento compatto anime diverse. L’europeismo di Berlusconi non è in contraddizione con il sovranismo di Salvini, perché entrambi riconoscono la necessità dell’esistenza dell’Europa e della capacità di saper dire la propria parola in Europa. Come è successo anche in passato, anche in questo caso, un’anima liberale come quella di Forza Italia garantirà una prospettiva per il centro destra.
Giorgia Meloni si distingue sempre per queste fughe in avanti pensando di poter dare le carte in uno schieramento dove lei ha una cifra, e quella rimane. Non è la prima volta che Fratelli d’Italia tenta di fare un’opa sul centrodestra, un sovranismo elettorale che sanno di non avere. Loro sono una parte del centro destra, non il totale.
Devo dire che come mi scivolava addosso in passato mi scivola addosso anche oggi. Le prove muscolari di Giorgia Meloni oggettivamente mi fanno sorridere.
I ragazzi vogliono mostrare i muscoli, ma la partita si vince se si va insieme. La loro ansia di autosufficienza si scontra con la realtà, ma non è il problema all’ordine del giorno il protagonismo della Meloni e di Fratelli d’Italia.
Se avessimo avuto i numeri in parlamento oggi racconteremmo una storia diversa che è quella che si replica nelle regioni e nei comuni e che è una storia virtuosa, quando il centrodestra si mette a lavorare fa un buon governo.
Berlusconi ha detto che se il Presidente della Repubblica ritenesse di dover chiamare tutte le forze politiche alla responsabilità, ovviamente Forza Italia considererebbe questa richiesta del Colle. Leviamo dal tavolo inciuci, inciucetti, robe strane. Questa roba la lasciamo agli stregoni dei 5 stelle.
Dal marzo 2018 mi chiedono quanti deputati sono pronti ad andare via, ma non abbiamo perso nessun senatore e ad oggi abbiamo un deputato in più. Io non ho alcun sentore di dissidio verso la linea dettata dal Presidente Berlusconi.
Io spero che si vada a votare anche perché vedo che nel Pd sono cominciati a volare gli stracci dopo il colloquio di Zingaretti al Quirinale. Anche i 5 stelle hanno esposto il peggio di loro, con Toninelli che ha detto “no” alla Gronda che è una delle grandi opere su cui ha combattuto il Pd. Voglio quindi vedere come si mettono d’accordo sulla giustizia, sull’economia, sulle politiche stataliste e non liberiste. Sarebbe divertente dal punto di vista politico, ma tragico dal punto di vista del paese.
Zero, dobbiamo aspettare almeno 3-4 giorni.
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