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    Meloni: “La sinistra mi accusa di qualsiasi cosa, con Marina e Piersilvio Berlusconi nessuna ostilità. Ora in vacanza con Giambruno e nostra figlia”

    Credit: AGF
    Di Enrico Mingori
    Pubblicato il 6 Ago. 2024 alle 15:17

    Giorgia Meloni ha rilasciato una lunga intervista al settimanale Chi in cui parla sia delle polemiche che la coinvolgono sul piano politico sia della propria vita privata.

    “Dalla sinistra vengo accusata di qualsiasi cosa”, lamenta la presidente del Consiglio. “Centenario della Marcia su Roma? È colpa della Meloni. Strage di Bologna? È colpa della Meloni. Naufragio di Cutro? È colpa della Meloni. Femminicidi? È colpa della Meloni. Ormai è una barzelletta, e quello che non capiscono è che le persone di buon senso, anche di sinistra, lo vedono”.

    “Sulla questione femminile – osserva la premier – credo che la sinistra non abbia superato lo shock di vedere che è stata la destra ad esprimere la prima donna presidente del Consiglio in Italia. Per loro era inimmaginabile, ma io penso che fosse inevitabile”.

    “C’è una differenza sostanziale – secondo Meloni – tra il pensiero conservatore e liberale e quello di sinistra: noi crediamo che il merito venga prima di tutto, loro pensano che le etichette vengano prima di tutto. Risultato: da noi non c’erano preclusioni per alcuno, ma ognuno doveva dimostrare il suo valore e dare il massimo. Da loro le donne hanno spesso pensato che il ruolo ricoperto dovesse essere una concessione di una classe dirigente prevalentemente maschile, o un obbligo imposto attraverso quote rosa. Ma quando pretendi di essere il capo perché lo dicono le quote, non riesci a esercitare la leadership. Ecco perché è sempre stata la destra, e non la sinistra, a esprimere i principali ruoli di leadership femminile”.

    “Io – sottolinea la premier – non penso che si difendano i diritti delle donne con battaglie tipo farsi chiamare ‘la Presidenta’. Perché se ti chiamano presidenta, o assessora, ma vieni esclusa dal mondo del lavoro perché hai dei figli, temo che la parità sia ancora parecchio lontana. La sfida vera è costruire un mondo nel quale le donne non vengano discriminate perché sono madri, o potenziali madri. È per questo che abbiamo concentrato molte delle poche risorse che avevamo sulle mamme lavoratrici”.

    Meloni risponde poi a una domanda sui presunti dissidi con Marina Berlusconi, che recentemente ha dichiarato che sui diritti civili si trova più in sintonia “con la sinistra di buon senso”. “Una regola importante che ho imparato – commenta la presidente del Consiglio – è che quando si legge un’intervista non bisogna partire dal titolo, ma dal testo, perché le due cose spesso non coincidono, e il testo è più fedele, più argomentato, del titolo. È quello che ho fatto con l’intervista di Marina Berlusconi, il cui tono era molto diverso dal titolo che abbiamo visto rimbalzare”.

    “Sono settimane – sostiene la premier – che si cerca di raccontare una sostanziale insofferenza di Marina e Piersilvio Berlusconi verso il Governo, ma non è la realtà che vivo io. Ho rapporti con entrambi, stimo entrambi, e non li considero persone ostili. È quello che vorrebbe la sinistra, una delle sue tante speranze che non si realizzeranno”.

    “L’obiettivo dell’opposizione che oggi li lusinga – aggiunge Meloni – è usarli contro di noi, per poi eventualmente usare qualcun altro contro di loro. Lo abbiamo già visto accadere. Ma noi, come Marina e Piersilvio Berlusconi, conosciamo bene questi metodi, perché sono quelli usati anche contro Silvio. La sinistra continui pure a crogiolarsi nelle sue speranze, se li aiuta a sentirsi meglio in questo tempo difficile, ben venga”.

    Oltre alle vicende della politica, la presidente del Consiglio nell’intervista affronta anche alcuni particolari della propria vita privata, a cominciare dal modo in cui la figlia Ginevra, 7 anni, vive gli impegni istituzionali della madre.

    “La domanda più frequente che mi fa Ginevra – racconta Meloni – è: mamma, perché hai scelto questo lavoro? Credo che capisca a grandi linee che quello che faccio è importante, ma non abbastanza da considerare giusto che quel lavoro mi tolga il tempo da passare con lei”.

    “Di ritorno dalla Cina mi ha scritto un biglietto nel quale mi diceva che ogni volta che spegne le candeline esprime il desiderio di passare più tempo con me. Mi ha fatto sentire molto in colpa. Di solito si dice che non sia una questione di quantità del tempo che passi con i figli, ma di qualità. Io penso che sia vero in astratto, ma non nel concreto. I bambini vogliono, giustamente, che tu ci sia quando accade qualcosa che li emoziona, perché la felicità ha bisogno di essere condivisa”.

    “Con i figli – riflette la premier – non sai mai se stai facendo la scelta giusta. Essere genitori è un mestiere a cui nessuno sente di essere preparato, anche se in fondo tutti lo siamo. Ci facciamo domande, ci sentiamo eternamente in colpa, e i bambini, nella loro ingenuità, sono in grado di dirti con semplicità la frase che ti rende felice come nient’altro al mondo e quella che ti distrugge. Anche Ginevra è così”.

    Meloni, come noto, nei mesi scorsi ha deciso di separarsi dal suo compagno, il giornalista Andrea Giambruno, padre di Ginevra. “Quando con Andrea ci siamo separati – ricorda – non è stato facile neanche per lei, ovviamente. È legatissima a entrambi. Con noi a lungo ha fatto finta di nulla, ma io so che piangeva quando non la vedevamo. Mi ha fatto venire il cuore come una nocciolina”.

    “Fortunatamente – continua la presidente – io e Andrea, che rimane il padre migliore che potessi desiderare per mia figlia, abbiamo mantenuto un buon rapporto. Quando possiamo passiamo del tempo insieme con Ginevra. Penso sia importante far capire ai bambini che una separazione non debba scatenare per forza un conflitto tra i genitori e che i figli non debbano essere costretti a scegliere tra mamma e papà. Non è sempre facile, mi rendo conto, ma quando è possibile è utile farlo”.

    “Faremo tutti e tre anche qualche giorno di vacanza insieme con un gruppo di amici e i loro figli”, dice Meloni. “Per Ginevra. Ma anche perché siamo ancora amici e ci vogliamo bene. Entrambi vediamo quanto lei sia felice quando non si deve dividere tra l’uno e l’altra, e anche se la nostra separazione è definitiva, passeremo sempre del tempo felice insieme, come fanno molte altre famiglie con genitori separati”.

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