“Lo faccio perché ho assistito e sto assistendo a una mutazione di Milano. Le città stanno cambiando pelle. Milano è considerata la città più forte, la città con meno problemi ma non è esattamente così. Milano apparentemente può non avere problemi, ma le file, l’aumento delle code alla mensa della Caritas e alla mensa dei poveri sono la fotografia di un degrado di un abbassamento sociale della situazione dei cittadini. Vuol dire che quel famoso ceto medio è scivolato verso le posizioni più basse. Vuol dire che qualcosa non sta girando bene a Milano”, dice il senatore (ex M5s) del gruppo Misto e fondatore di No Europa per l’Italia – Italexit.
“E perché” – continua Paragone – “La risposta che mi sono dato è che c’è un sistema parallelo a quello dello Stato. Pensate ai fondi speculativi che di fatto sono delle nuove aree urbane, residenziali. I grattacieli di Milano sono quasi tutti nelle mani dei fondi. Oppure queste grandi multinazionali che hanno comprato i centri delle città. Sembra una vetrina unica, le identità delle città si perdono. E vediamo anche come la malavita e le mafie stanno riciclando il loro denaro negli esercizi commerciali in difficoltà”.