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    Chi è l’uomo che Salvini mandava in Russia a prendere i soldi del Cremlino (secondo BuzzFeed)

    Matteo Salvini e Gianluca Savoini a Mosca
    Di Veronica Di Benedetto Montaccini
    Pubblicato il 10 Lug. 2019 alle 17:24 Aggiornato il 11 Lug. 2019 alle 10:19

    Gianluca Savoini | Chi è | Russia | Finanziamenti Lega | Inchiesta BuzzFeed

    La Lega di Matteo Salvini sarebbe accusata da un’inchiesta del sito britannico BuzzFeed di aver trattato per finanziamenti illeciti al partito da parte della Russia. Al centro dell’inchiesta c’è l’audio dell’incontro a Mosca tra faccendieri del Cremlino e un uomo della Lega: Gianluca Savoini.

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    Ma chi è quest’uomo così vicino a Salvini, che il ministro dell’Interno (secondo BuzzFeed) mandava a trattare con i fidati di Putin? Per capirlo bisogna fare un passo indietro.

    Cremlino-Italia, una strategia di influenza

    La strategia “d’influenza” tra Cremlino e Italia prende piede già a partire dal 2013, quando scoppia la rivolta di Euromajdan in Ucraina. È anche quando Matteo Salvini viene eletto segretario del Carroccio e nomina come suo portavoce proprio Gianluca Savoini. Da quel momento sarà un escalation di avvicinamento tra Italia e Cremlino.

    Il 6 marzo 2017, dopo un incontro bilaterale con il ministro degli Esteri della Federazione russa Sergej Lavrov, Matteo Salvini aveva infatti siglato un protocollo d’intesa tra la Lega e Russia Unita, il partito di Putin.

    Meno di un mese dopo, l’ex funzionario dell’intelligence russa Pjotr Grigorievich Premjak invia al responsabile del Dipartimento di politica estera del Cremlino un piano con una serie di operazioni di influenza da svolgere in Paesi della Ue dove cita i partiti con cui provare a realizzarlo. E per l’Italia si tratta di Lega Nord e Movimento Cinque Stelle.

    Poi, il 17 ottobre 2018, Matteo Salvini vola a Mosca: “Parteciperò all’assemblea di Confindustria Russia per incontrare imprenditori italiani che portano alto il nome del made in Italy in Russia nonostante le sanzioni”, affermò il leader del Carroccio prima di partire.

    Dal palco dei Confindustria Russa Salvini poi sottolineò: “Io qua mi sento a casa mia, in alcuni paesi europei no, io qua mi sento sicuro come a casa mia”.

    Salvini era in Russia per parlare delle sanzioni europee alla Russia, che il suo governo decise di confermare. Il giorno dopo tre russi e tre italiani si incontrarono all’Hotel Metropol di Mosca. Tra loro c’era anche Gianluca Savoini.

    Chi è Gianluca Savoini

    Presidente dell’Associazione culturale Lombardia Russia e direttore responsabile della rivista politico-culturale “Logos”, Savoini è soprattutto un ex collaboratore di Roberto Maroni ed ex portavoce di Matteo Salvini.

    Iscritto alla Lega dal 1991, sin d’allora Savoini si occupa di Russia, frequentando soprattutto personaggi dell’estrema destra locale. Per questo riceve da Salvini anche un altro compito: coltivare i rapporti con il Cremlino.

    Non era certo la prima volta che Savoini andava in Russia in concomitanza di una visita di Salvini. “Sono nella Lega dal 1991 e coordino gli incontri di Matteo Salvini con gli ambienti russi”, ha detto nel 2018 intervistato dal quotidiano Il Foglio. Più di recente Savoini ha partecipato alla cena governativa in onore della visita di Vladimir Putin a Roma.

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    Il suo “ruolo” di facilitatore tra destra italiana e Russia gli viene riconosciuto a livello europeo, anche se in realtà nella Lega Savoini non ha nessun titolo definito.

    Il 28 giugno Savoini ha pubblicato un tweet dove racconta di aver partecipato ad una conferenza presso il gruppo parlamentare di AfD, il partito di estrema destra tedesca, con simpatie neonaziste, Alternative für deutschland. Nel video il deputato di AfD Frank Pasemann descrive Savoini come consulente politico per la Lega per quanto riguarda la Russia.

     

    L’inchiesta di BuzzFeed

    Un rapporto politico legittimo, se non fosse per l’inchiesta di BuzzFeed, che mostra l’audio esclusivo in cui Savoini tratta con gli uomini del cremlino per ricevere soldi per finanziare la Lega.

    La notizia era già stata anticipata a febbraio scorso dal direttore de L’Espresso Marco Damilano: “Il 17-18 ottobre abbiamo mandato due giornalisti sulle tracce dei soldi della Lega a Mosca”. Ospite a Tagadà su La7, Damilano aveva rivelato che c’era stata “una trattativa sul gasolio che doveva finanziare la campagna elettorale. Non sappiamo com’è finita”. Una forma di finanziamento mascherata da accordi commerciali, scriveva l’Espresso.

    BuzzFeed ha reso pubblica la trascrizione di quel colloquio avvenuto il 18 ottobre 2018 a Mosca e in quell’audio Savoini parla di soldi provenienti dal commercio di petrolio russo e dell’importanza di un'”alleanza contro il processo di globalizzazione”.

    Gianluca Savoini nega tutto: “Non ho ricevuto un rublo. E la Lega non c’entrava niente. Io ero lì come presidente dell’Associazione culturale Lombardia Russia”, ha detto l’uomo di Salvini.

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