Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Politica
  • Home » Politica

    Francesco Boccia è il terzo candidato alla segreteria del Pd: “Basta con il partito dei selfie”

    Francesco Boccia. Credit: Afp/Ernesto Ruscio/Getty Images

    Dopo Zingaretti e Richetti, il deputato vicino a Emiliano ha annunciato che correrà per la guida dei dem

    Di Enrico Mingori
    Pubblicato il 8 Ott. 2018 alle 10:07 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 02:11

    Dopo Nicola Zingaretti e Matteo Richetti, c’è un terzo candidato per la corsa alla segreteria del Partito democratico: è il deputato dem Francesco Boccia.

    Boccia ha annunciato la sua candidatura con una intervista pubblicata lunedì 8 ottobre 2018 sul Corriere della Sera.

    Il Pd, “con qualche selfie di troppo, è riuscito a passare per il partito che era vicino ai potenti, alle banche, agli industriali, alle grandi organizzazioni”, ha osservato. “Io non sarò un nuovo segretario, sarò al limite un segretario nuovo. Non sono il candidato di nessuno”.

    Boccia, legato sentimentalmente a Nunzia De Girolamo, ex parlamentare di Forza Italia, ha espresso nel recente passato posizioni molto critiche nei confronti dei vertici del Pd, auspicando l’apertura di un dialogo con il Movimento Cinque Stelle.

    Un’apertura che sembra confermare con la sua candidatura: “Non è uno scandalo dialogare su alcune misure”, ha sottolineato. “Il Pd deve avere l’umiltà di dire ‘tornate a casa’ ai tanti elettori che si sentivano traditi e hanno votato per loro: al Sud è stato un plebiscito. Ma adesso che i Cinque Stelle al governo si sono messi nelle mani della destra di Salvini, la protezione e il futuro sono a rischio”.

    Boccia ha indicato nella questione meridionale la “priorità assoluta”.

    Il deputato ha poi ribadito la sua vicinanza umana e politica al governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano, che nel 2017 fu vicino a lasciare il Pd per contrasti con l’allora segretario Matteo Renzi.

    A Michele Emiliano “mi lega un rapporto fraterno, è stato molto coraggioso perché ha capito per tempo lo scollamento tra il popolo e le élites”, ha affermato.

    Boccia, nato a Bisceglie, nella provincia di Barletta-Andria-Trani, in passato partecipò a due elezioni primarie per la candidatura per la presidenza della Regione Puglia, ma in entrambe le occasioni fu sconfitto da Nichi Vendola.

    “Io sono nato e cresciuto con le primarie, le ho fatte sette volte. Alcune sono andate molto bene, altre male. Ma il Pd è il partito delle primarie e vanno mantenute. Ovviamente funzionano quando la gente a votare ci va”, ha detto.

    Nell’intervista al Corriere, Boccia ha spiegato quali sono, a suo avviso, le cause della crisi della sinistra: “Una gravissima responsabilità ce l’ha la nostra generazione. Pensavamo di spiegare a chi c’era prima come andava il mondo e invece abbiamo portato il Pd al 18 per cento, la dissoluzione del centrosinistra”, ha osservato.

    Colpa di Renzi? “La rottamazione ha fallito clamorosamente, è stato un disastro culturale e politico”.

    Secondo Boccia, il Pd deve ripartire “dai mercati rionali”. “Il Sud è la priorità assoluta e non si interviene con oboli e sussidi”, ha aggiunto.

    “La nostra ossessione deve essere il lavoro. Puoi anche fare deficit, ma i soldi devi metterli tutti sull’aumento dei salari, riducendo il costo del lavoro. Di sinistra, oltre alle politiche ambientali, è anche fermare lo strapotere delle multinazionali del web”.

    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version