FI, Marta Fascina: “Berlusconi ha avuto il merito di porre fine alla Guerra Fredda”
“Ha avuto il merito di porre fine alla Guerra Fredda”. Marta Fascina rompe il suo silenzio e in un’intervista a Libero difende il proprio compagno Silvio Berlusconi dalle accuse di “filoputinismo”.
“Come si può pensare che Berlusconi, figura di spicco del Ppe, capo di governo più acclamato dal congresso americano, possa voltare le spalle all’Occidente, alla Nato, all’Unione Europea”, ha detto la deputata di Forza Italia, tornando su un episodio spesso citato dal Cavaliere, l’incontro del 2002 a Pratica di Mare con George Bush e Vladimir Putin. “Il nostro presidente ha avuto il merito di porre fine alla Guerra fredda con gli accordi di Pratica di Mare, vero e ineguagliabile miracolo di politica estera”, il giudizio di Fascina sul vertice tenuto 11 anni dopo il crollo dell’Unione Sovietica.
Secondo la parlamentare, il tentativo di Berlusconi “straordinario per quanto non riuscito fino in fondo a causa di errori di altri” sarebbe stato quello di “avvicinare, attraverso Putin, la Federazione Russa al mondo occidentale, sottraendola alla egemonia neoimperialista della Cina comunista”.
Nell’intervista, Fascina non ha risparmiato critiche ai big come Mara Carfagna, Mariastella Gelmini e Renato Brunetta fuoriusciti da Forza Italia dopo la caduta del governo Draghi. “Hanno per anni ricevuto prebende e incarichi apicali nel partito e nelle istituzioni grazie al presidente Berlusconi e ciononostante, oltre all’incoerenza e al tradimento del patto elettorale, hanno manifestato una grave irriconoscenza umana e politica nei confronti di chi li ha politicamente creati”, ha detto.
La compagna di Berlusconi ha anche difeso il suo partito dalle accuse di aver precipitato la fine del governo, dopo il passo indietro del Movimento 5 stelle. “Il nostro partito ha rilanciato chiedendo al premier di dar vita ad un esecutivo che potesse durare fino alla fine della legislatura, naturalmente senza i grillini che si sono dimostrati del tutto irresponsabili e inaffidabili”, ha detto. “Ma Draghi, forse dietro una suicida pressione del Pd, ha scelto di appoggiare la risoluzione Casini. Una operazione di palazzo per fortuna fallita”.