Per carità, nessuna ordinanza che glielo vieti, nel Lazio, ma ieri sera i romani che li hanno visti ridere e scherzare tra tanta gente, a piazza delle Coppelle, sono rimasti perplessi. Attilio Fontana e Giulio Gallera erano a chiacchierare senza mascherina, in mezzo a molte persone, ben sapendo che la politica, specie quella che arriva dalla regione più toccata dalla tragedia del Coronavirus e in cui i contagi non sono ancora una faccenda risolta, dovrebbe dare il buon esempio.
E il buon esempio, al di là di ordinanze di presidenti di regione che ormai si affidano più al buonsenso individuale che ad altro, dovrebbe essere – forse – che in luoghi affollati, soprattutto chi arriva da regioni in cui il rischio esiste ancora più che in altre, dovrebbe/potrebbe mettere la mascherina. Specie se ha un ruolo istituzionale.
Lo sa bene chi accompagnava Fontana e Gallera ieri sera nella passeggiata romana, visto che il ragazzo che ha scattato le foto si è ritrovato con una signora (la segretaria? un’assistente?) alterata di fronte a lui, che sbraitava: “Non può fare foto, cancelli le foto!”. Lo racconta A., il fotografo improvvisato, a TPI e aggiunge: “Si è poi avvicinata subito ad Attilio Fontana per dire testuali parole: “Attilio metti la mascherina, questi stronzi stanno fotografando. Per poi aggiungere mentre me ne andavo: qui non è obbligatorio indossarla!”. Che poi è anche vero. Sarebbe ancora una volta però obbligatorio un bel corso di comunicazione politica per Fontana e Gallera. Ma forse quello è l’ultimo dei (loro) problemi.
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L’inchiesta di TPI sulla mancata chiusura della Val Seriana per punti:
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