Fondi Lega, Belsito: “Chiedere a Maroni e Salvini”
Il contrattacco dell’ex tesoriere della Lega Francesco Belsito arriva il giorno dopo la sentenza della Cassazione sul caso dei 49 milioni di euro di rimborsi elettorali ricevuti dalla Lega Nord tra il 2008 e il 2011. “Ho lasciato i conti in ordine. Quello che è successo dopo non devono chiederlo a me, non posso sapere come hanno usato quei soldi Maroni e Salvini”.
L’ex tesoriere quindi punta il dito contro l’ex segretario della Lega Nord, Roberto Maroni, e l’attuale leader del partito, Matteo Salvini, vicepremier e ministro dell’Interno.
Belsito ha commentato così la sentenza della Suprema Corte: reati prescritti per Umberto Bossi e Francesco Belsito, ma la confisca dei 49 milioni alla Lega è confermata e definitiva. La Cassazione, dopo cinque ore di camera di consiglio ha annullato senza rinvio le condanne e le confische personali per l’allora leader della Lega e l’ex tesoriere del partito.
Ma non si ‘salva’ il Carroccio, su cui continua a pendere la maxi-confisca. Belsito resta responsabile di appropriazione indebita: per lui ci sarà in questo caso la rideterminazione della pena in Appello.
Anche il leader della Lega Matteo Salvini ha commentato la sentenza, con un secco: “Non mi cambia nulla”
Belsito: “Potrei rispondere con un’azione legale”
“Sono stato lasciato a lottare da solo. Ma io ho la coscienza a posto. I miei investimenti hanno generato tutti plusvalenze”, ha aggiunto.
L’ex tesoriere Francesco Belsito ha rivelato anche che sta “valutando con gli avvocati se fare un’azione legale”.
TPI ha condotto un’inchiesta giornalistica in cui ha fatto luce su come sono stati sperperati parte dei 49 milioni della Lega svaniti nel nulla (qui il riassunto dell’inchiesta).
“Dopo sette anni, documenti alla mano, è arrivato il momento di fare chiarezza. Ieri – ha detto ancora Belsito – c’è stata una grossa battaglia e la fine di questa vicenda. Sono stato lasciato a lottare da solo. Ma io – ha ribadito – ho la coscienza a posto”.
“Sul banco degli imputati siamo saliti io e Bossi, ma anche dopo le mie dimissioni i rimborsi elettorali hanno continuato a confluire nelle casse della Lega. Allora mi chiedo: perché per me era truffa e per gli altri no?”.
Belsito si è concesso poi un’ultima stoccata. “Credo di essere stato un grandissimo amministratore, ma ho pagato le conseguenze essendo stato fin troppo bravo. Io sono stato definito il ‘tesoriere bancomat’ e quando elargivo soldi e aiutavo tutti andava bene. Poi però se ne sono dimenticati tutti di me e mi hanno lasciato solo. Ma adesso è arrivato il momento di reagire”, ha concluso.
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