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    Flop della manifestazione per “Berlusconi Senatore a Vita” a Milano: sono solo in 11 a protestare davanti al Tribunale

    Forza Italia chiama a raccolta i milanesi per sostenere la proposta di Licia Ronzulli, ma nonostante l'indignazione per le rivelazioni sulla condanna subita nel 2013 e l'appello via WhatsApp il risultato è decisamente deludente: solo 11 fans con bandiere e mascherine

    Di Lorenzo Zacchetti
    Pubblicato il 1 Lug. 2020 alle 22:29 Aggiornato il 2 Lug. 2020 alle 09:46

    Non è certo da oggi che tra Silvio Berlusconi e la magistratura ci sono rapporti tesi, al punto che alcune sue posizioni sulla giustizia hanno trovato sponda anche fuori dal perimetro del centrodestra. A maggior ragione, aperture bipartisan nei suoi confronti hanno fatto seguito alle rivelazioni de Il Riformista sulla condanna subita nel 2013 per frode fiscale.

    E, comprensibilmente, i suoi hanno suonato la grancassa con una grinta che non si vedeva da tempo. Antonio Tajani, numero due di Forza Italia, ha parlato apertamente di “colpo di Stato giudiziario” e un’altra fedelissima quale Licia Ronzulli ha lanciato una campagna popolare per convincere il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a nominare Berlusconi senatore a vita, come forma di risarcimento per quella che Mariastella Gelmini ha definito “non una sentenza, ma un’esecuzione politica per via giudiziaria”.

    La proposta di Ronzulli è stata sposata dal quotidiano Libero, che ha iniziato a raccogliere le firme per sostenerla. Quante saranno le adesioni? Difficile dirlo e ancora più difficile è dire se saranno in numero sufficiente a convincere il Capo dello Stato, cimento non semplicissimo. Quello che già si può dire è che, in quanto a consenso popolare, non si è partiti col piede giusto, almeno a giudicare dal video pubblicato sui social del partito milanese.

    Nonostante la mascherina, si riconosce al centro della scena Fabrizio De Pasquale, capogruppo forzista a Palazzo Marino, il quale parla di “giovani, donne, seniores ed eletti di Forza Italia” che si sarebbero riuniti “spontaneamente” di fronte a Palazzo di Giustizia per gridare “Berlusconi senatore a vita!”. Ma il grido è decisamente flebile, anche perché nell’incerta inquadratura si contano solamente 11 persone: abbastanza per sfidare i magistrati in una partita di pallone, ma non certo per far breccia nell’opinione pubblica.

    Magari qualcuno, per timidezza, sarà rimasto dietro l’obiettivo, ma sono ormai dimenticati i tempi in cui Forza Italia riempiva le piazze. Anche per i tempi grami che corrono, l’adesione è stata davvero modesta, soprattutto pensando all’entusiasmo che il partito esibiva sui social: “Siamo sicuri che, per l’affetto che milioni di italiani nutrono verso il presidente Berlusconi, la raccolta di firme lanciata dalla senatrice Ronzulli insieme a Libero sarà un successo. Forza Italia invita tutti ad aderire a questa iniziativa e sarà presente anche sul territorio organizzando con i gazebo la raccolta di firme per coloro che ancora non usano la tecnologia”.

    Intendiamoci: magari alla fine ci sarà effettivamente un diluvio di firme, ma vista la posta in gioco sarebbe stato lecito aspettarsi un’adesione un pochino più corposa da parte della città dove Berlusconi è nato e cresciuto, sia come imprenditore che come leader politico, nonché come patron del Milan più forte di sempre. Nemmeno le bassissime percentuali che tutti gli ultimi sondaggi attribuiscono a Forza Italia potevano indurre a immaginare un flop del genere.

    Anche perché, nonostante quello che dice il volonteroso De Pasquale, la riunione non è stata poi così tanto “spontanea”. Probabilmente lui non lo sapeva, ma sui cellulari dei simpatizzanti forzisti da diverse ore girava questo messaggio WhatsApp, che TPI è in grado di mostrarvi:

    Curioso davvero che la chiamata alle armi abbia prodotto effetti così scarsi. Le calde temperature milanesi del 1 luglio non possono essere una giustificazione sufficiente, visto anche che il caso effettivamente richiede un serio approfondimento, come qualunque cittadino veramente garantista non avrà problema a riconoscere, a prescindere dalla sua fede politica. Ben venga la commissione di inchiesta e qualunque altra iniziativa che miri ad accertare la verità da un punto di vista veramente terzo e indipendente. Ma da parte di chi da sempre sta con Silvio, un filo d’entusiasmo in più era lecito attenderselo. Almeno a Milano.

    DOVEROSO AGGIORNAMENTO DEL 2 LUGLIO:

    Un articolo pubblicato questa mattina dallo stesso Fabrizio De Pasquale su Milano Post ci fornisce un’altro punto di vista sulla manifestazione. Il testo parla di “un centinaio” di manifestanti, ma nella foto se ne contano 26. Aggiungiamone pure uno che scatta la foto, ma siamo comunque ben lontani dalle abituali dispute tra questura e organizzatori sulle migliaia di partecipanti alle varie manifestazioni. Ma anche dal fatidico 2013, quando i parlamentari di Forza Italia occuparono l’intera scalinata del Tribunale di Milano per manifestare contro la mancata concessione di un rinvio processuale, visto che Berlusconi si trovava al San Raffaele per una congiuntivite, che non impietosì i magistrati. Il confronto con la foto tratta da Libero, qui sotto, è eloquente. E dire che oggi ci sarebbe stato qualche elemento in più per giustificare le lamentele azzurre.

     

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