Ex Ilva, da Italia Viva emendamento per lo scudo penale
Italia Viva è a favore della reintroduzione dello scudo penale per i vertici di Arcelor Mittal, la multinazionale che ha annunciato l’intenzione di abbandonare lo stabilimento ex Ilva di Taranto. E il movimento fondato da Matteo Renzi ha presentato un emendamento al decreto fiscale per ripristinare la misura.
Da Italia Viva due emendamenti su ex Ilva
Nel dettaglio Iv ha presentato 58 emendamenti presentati al decreto fiscale in commissione Finanze alla Camera dei Deputati. Tra i temi ci sono il blocco delle aliquote locali e l’ex Ilva. Già nei giorni scorsi Italia Viva aveva annunciato un emendamento sullo scudo penale. Fra gli altri argomenti degli emendamenti al decreto ci sono gli articoli 4 su appalti e subappalti, e 39 sui reati tributari, oltre all’accelerazione dei fabbisogni standard per i Comuni, il sostegno al settore agricolo, le semplificazioni fiscali.
Per quanto riguarda l’ex Ilva sono due gli emendamenti presentati da Italia Viva che hanno come oggetto l’acciaieria di Taranto. Si tratta di due scudi: uno generale che vale per tutte le aziende e uno specifico per l’Ilva, che copre la società dal 3 novembre, la data di decadenza del precedente scudo penale, fino alla fine del risanamento.
Lo scudo penale per Arcelor Mittal metteva al riparo i manager dai processi per quel che riguarda l’attività di esecuzione del piano ambientale dell’acciaieria.
Domani il deposito del recesso di Arcelor Mittal
Intanto è slittato da oggi a domani, martedì 12 novembre, il deposito in Tribunale a Milano dell’atto con cui Arcelor Mittal chiede di recedere dal contratto di affitto dell’ex Ilva e che è già stato notificato ai commissari straordinari martedì scorso, 7 novembre, alle 4 di mattina.
Il procedimento, una volta presentato l’atto dovrà essere iscritto a ruolo dalla cancelleria centrale che poi trasmetterà la causa al presidente del tribunale il quale la assegnerà alla Sezione specializzata imprese.
Il ricorso dei commissari contro il recesso
Sul recesso del contratto di affitto dell’ex Ilva da parte di Arcelor Mittal, contratto che è preliminare alla vendita, hanno presentato ricorso i commissari straordinari dello stabilimento. Nel ricorso si sostiene che non ci sono le condizioni giuridiche del recesso e quindi l’azienda deve andare deve andare avanti.
Il ricorso con urgenza e cautelare, ex articolo 700, verrà presentato nei prossimi giorni, comunque in settimana, in Tribunale a Milano dai legali dei commissari straordinari.
Conte chiama il sindaco di Taranto, si valuta ogni ipotesi
Il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci ha dichiarato di aver parlato a lungo con il premier Giuseppe Conte. “Quest’oggi – ha dichiarato in mattinata – ho avuto nuovamente modo di conversare lungamente al telefono con il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, stiamo valutando ogni aspetto non solo della complessa vicenda dell’ex Ilva, ma soprattutto del modello di sviluppo che adesso vogliamo tutti insieme sostenere a Taranto”.
“Nel mare di difficoltà e preoccupazioni – ha aggiunto – i miei concittadini possono quanto meno avere la certezza che lo Stato e gli enti locali sono presenti e non hanno intenzione di lasciare soli lavoratori, famiglie, giovani ed imprese di questa bella terra”.
Nonostante tutto – ha osservato ancora il primo cittadino – “Taranto può davvero aspirare a diventare un metro di paragone positivo per le politiche di cui il Paese deve inevitabilmente dotarsi per affrontare le sfide dei nostri tempi. Attendiamo fiduciosi che gli sforzi del Governo aprano qualche spiraglio”. “Torneremo senz’altro a confrontarci con il presidente Conte e i suoi Ministri – ha concluso – nel corso della settimana”.