Guerriglia nel governo contro le norme per chi truffa il fisco: il partito trasversale filo-evasori gonfia i suoi muscoli
Nulla come il conflitto dentro il governo di queste ore sulle norme contro chi froda il fisco, spiega meglio di qualsiasi altra cosa la forza del partito trasversale dell’evasione, contrario alle soglie di contante, contrario alla tracciabilità, alle fatture parlanti, alle multe sacrosante per chi si ostina a non istallate i pos (che fra l’altro sono obbligatori per legge), al carcere per chi evade più di centomila le euro. È il grande popolo del mantra: “vuole pagare con la fattura il 20 per cento in più, o senza il 20 per cento in meno?”.
È il partito trasversale filo evasione: va da destra a a sinistra da Italia viva alla Lega, da Renzi a Berlusconi, può contare su un pezzo enorme della stampa scatenata con le sue fake news, una parte del M5s che recalcitra, e cerca in ogni modo di ostacolare Conte, Gualtieri e Franceschini che nell’esecutivo provano a far passare norme di minimo buonsenso.
Ogni anno i furbetti ci rubano 107 miliardi, sono un pericolo peggiore delle organizzazioni criminali, sono anche, le organizzazioni criminali, sono tutti quelli che hanno bisogno del nero, per sopravvivere e per prosperare.