Europee Majorino | Quarantasei anni appena compiuti, milanese doc, separato, ha un figlio. Barba e capelli biondo cenere, con un piccolo ciuffo bianco – che lo contraddistingue – a delineare il lato sinistro del labbro superiore. Si avvicina alla politica da ragazzo, militando tra le fila dei Democratici di sinistra.
A 21 anni è nominato presidente nazionale dell’Unione degli studenti e della Rete studentesca. Nel giugno del 2011 il sindaco Giuliano Pisapia lo chiama a far parte della giunta di Milano: gli affida la delega alle Politiche sociali e alla Cultura della salute. Ha contribuito a istituire il Registro delle unioni civili e il Registro delle dichiarazioni anticipate di fine vita. Con l’arrivo di Beppe Sala alla guida del capoluogo lombardo, continua il suo impegno come assessore alle Politiche sociali.
TPI ha intervistato Pierfrancesco Majorino, neoletto parlamentare europeo per la circoscrizione Nord Ovest. Uno che – quando gli si augura “In bocca al lupo” – risponde “Viva!” [Chi sono gli italiani eletti Parlamento europeo].
Europee 2019, i risultati nelle 5 circoscrizioni
Europee: a Salvini 2 milioni di preferenze. Bene anche Berlusconi, Calenda e Meloni
Sono molto contento del risultato che abbiamo ottenuto a Milano, in generale, come partito. I risultati in città dimostrano che c’è un’alternativa vera, presente, a Matteo Salvini. Abbiamo ottenuto un risultato molto significativo: qui la Lega è stata costretta a inseguire. Poi ovviamente sono molto felice del mio risultato personale, non mi aspettavo un sostegno così ampio. Soprattutto dal cuore della città, dove in 40mila hanno scritto il mio nome sulla scheda. È un incoraggiamento a insistere col mio lavoro.
Io credo che intanto si debba dire che qui andiamo avanti con molta coerenza sui nostri princìpi. Non cediamo mai di un passo. In questi anni abbiamo portato avanti anche battaglie politiche molto scomode – come quelle sull’accoglienza – eppure vinciamo. Evidentemente servono determinazione e unità.
Essere più moderati sui contenuti non sempre porta consenso. Peraltro i primi risultati che emergono dalle amministrative sono una conferma. Vengono confermate amministrazioni molto importanti del centrosinistra come Firenze e Bergamo, ad esempio. Sono la dimostrazione che non esiste solo Salvini. Questo è il punto. C’è anche chi non ha nessuna intenzione di andarsi a schiantare con lui. Questo lo si vede dai risultati: bisogna solo crederci, insistere.
In realtà no, perché noi siamo andati meglio oggi rispetto alle elezioni del 2016 e anche a quelle del 2018. Però se lui vuole continuare a ripetere questa cosa, per noi è meglio: vinceremo anche nel 2021.
Questa decisione ovviamente spetta al sindaco, ma di certo si troverà un sostituto: non si possono far bene contemporaneamente due cose così impegnative come il parlamentare europeo e l’assessore milanese. Tra un mese ci sarà un avvicendamento, un passaggio di testimone. Ma verrà garantita continuità sul piano dell’azione politica.
No, questo va chiesto al sindaco. Sicuramente sceglierà la persona migliore.
Mi piacerebbe molto capire subito come dare una mano per affrontare la lotta alla disoccupazione e alla povertà. Bisogna impegnarsi immediatamente su questo terreno.
No, quella è una chiacchiera inutile. Peraltro – come s’è visto – la gente non ci casca. Però si devono introdurre, a livello europeo, alcuni temi con molta più forza di prima: il sussidio per i disoccupati e il salario minimo, ad esempio. Bisogna intervenire al più presto in quella direzione.
Ce ne sono vari. Sicuramente quelli che sono arrivati dal mondo dell’associazionismo e dei servizi a persone con disabilità mi fanno molto molto piacere. Vado a Bruxelles, ma rimarrò ancorato – ancoratissimo – al territorio.