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    Alle Europee Di Maio vuole allearsi con un leader politico omofobo e anti-aborto

    Di Daniele Nalbone
    Pubblicato il 9 Gen. 2019 alle 13:26 Aggiornato il 12 Set. 2019 alle 02:08

    Una foto: Luigi Di Maio con il polacco Pawel Kukiz, il croato Ivan Sinic e la finlandese Karolina Kahonen. Così Di Maio ha annunciato i lavori in corso verso un manifesto comune con quelle che il capo politico del Movimento 5 stelle ha definito “le energie più fresche e alternative in Europa”.

    Lo scatto è arrivato, sui social, dopo l’incontro di Bruxelles, con tanto di post ufficiale sul Blog delle Stelle. E così Di Maio ha presentato agli elettori del Movimento i tre: “Sono leader di movimenti che nei loro Paesi sono alternativi a quelli tradizionali, sono nati da poco e sono giovani, ma hanno un consenso sempre maggiore”.

    Sono “le energie più fresche e belle dell’Europa”. Certo, ammette, “su alcune cose non la pensiamo allo stesso modo, ma stiamo preparando un manifesto comune la cui stella polare sarà la democrazia diretta. Il nostro sogno è un’Europa con più diritti sociali, più innovazione e meno privilegi. Un’Europa che mette al primo posto i bisogni dei cittadini”, spiega.

    Sarà però difficile stilare un “manifesto comune” sui diritti sociali con chi ritiene i gay “contro natura” e l’aborto “un crimine”. Parliamo di Pawel Kukiz, leader polacco del movimento Kukiz’15 che alle parlamentari autunnali del 2015 ha conquistato l’8,8 per cento delle preferenze (oltre 1,3 milioni di voti).

    Kukiz, un passato tra cinema e musica rock e punk, con album accusati di insultare etnie e religioni, in gioventù non ha mai negato le sue “non antipatie” neonaziste.

    Poi lo sbarco in politica, prima a sostegno del comitato elettorale di Donald Tusk (presidenziali 2005), quindi di Marek Jurek (presidenziali 2010). E proprio nel 2010 ha firmato l’appello “Tutta la Polonia difende i bambini” per protestare contro l’Europride di Varsavia.

    Ed è in quell’occasione che si è apertamente dichiarato contrario all’aborto e all’adozione di bambini da parte degli omosessuali.

    Per due anni, 2010 e 2011, è stato inoltre membro del comitato organizzatore della Marcia dell’Indipendenza che ogni anno, l’11 novembre, porta in piazza migliaia di attivisti di estrema destra aderenti ai movimenti neofascisti “Gioventù polacca” e “Campo radicale nazionale”.

    Arrivato terzo alle presidenziali del febbraio 2015 con il 20,8 per cento dei voti, nel luglio 2015 ha fondato il movimento Kukiz’15, che ha ottenuto ben 42 seggi alla Sejm, la Camera dei deputati polacca. La linea del partito? Basti sapere che al boom elettorale del 2015 ha contribuito l’alleanza con il partito di estrema destra Ruch Naradowy. Traduzione letterale: Movimento Nazionale.

    È quindi grazie a Kukiz se i neofascisti del Movimento Nazionale sono entrati per la prima volta alla Sejm, dove siedono tra i 10 e i 12 esponenti.

    L’obiettivo del Movimento 5 stelle per le prossime Europee è ormai chiaro: farsi capofila dei “movimenti anti-partito” e promuovere un gruppo autonomo da tutte le 8 formazioni che siedono nel Parlamento Ue, che condivida tutti i valori del Movimento. Un gruppo alternativo, ma con tutti quelli che ci stanno, senza preclusioni.

    Le manovre sono in corso: intanto Luigi Di Maio può incassare i ringraziamenti di Kukiz che, sui social, ha commentato così l’incontro di Bruxelles: “Mando i saluti dal leader del Movimento 5 Stelle, Luigi di Maio. Abbiamo parlato di somiglianze e differenze di programma e di piani comuni. Altre buone notizie nelle prossime settimane”.

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