Europee 2019 previsioni | Lega | M5s | Pd | Altri partiti | Alleanze in Europa | Scenari post voto
Europee 2019 previsioni | Quelle di domenica 26 maggio sono le elezioni europee più importanti della storia (ne abbiamo parlato qui). E quest’anno sembra che abbiano assunto un significato del tutto particolare, per quanto riguarda la politica interna.
In Italia sono percepite come un vero banco di prova della tenuta della maggioranza, e un barometro del consenso dei vari partiti. Riuscirà la Lega a sfondare come predetto nei mesi scorsi? Per il M5s sarà una vera debacle a un anno dallo strepitoso successo delle politiche di marzo 2018?
E che ne sarà del Partito democratico a guida Zingaretti? Insomma, l’attenzione è altissima e la sensazione è quella che si stia dando un significato tutto italiano a una competizione di tutt’altra portata.
Ma cosa c’è da aspettarsi da queste europee? Rappresenteranno davvero l’arrivo impetuoso dell’ondata sovranista? O tutto sommato, saranno ridimensionate le previsioni di questi ultimi mesi?
Europee 2019 previsioni | La Lega
Salvini, nei giorni scorsi aveva definito le Europee un vero e proprio referendum “tra la vita e la morte”.
Il vicepremier considera un successo la soglia del 17 per cento. Se riuscisse a superare il risultato delle politiche dell’anno scorso potrebbe decidere di staccare la spina al governo giallo-verde? Non è da escludere. Salvini continua ad assicurare che il governo non cadrà. Ma non sono in tanti a crederci. In primis Forza Italia e Fratelli d’Italia, che da giorni premono per un ritorno della Lega nel naturale alveo del centro destra.
Ricordiamo che alle scorse europee, nel 2014, la Lega aveva ottenuto il 6,2 per cento, eleggendo 6 eurodeputati. Gli ultimi sondaggi pubblicati prima del silenzio elettorale danno la Lega addirittura sopra il 32 per cento.
Non è da escludere però che Salvini decida di staccare la spina non solo in caso di grande successo, ma anche nel caso di risultato inferiore alle aspettative. La domanda grande a Via Bellerio è una: la Lega ha più guadagnato o perso in un anno di governo? Rispondere a questa domanda, all’alba di lunedì 27 maggio, può dare un’indicazione sulle prossime mosse di Salvini.
In ogni caso, la Lega ha un grande ruolo anche in Europa, e il risultato di queste europee sarà la cartina Tornasole delle mosse a Bruxelles di Salvini: quanto sarà grande la nuova alleanza che il leader leghista vuole guidare? Su chi conterà? E su quanti seggi? Sarà alleata del Partito Popolare? Mesi di relazioni intessute tra Salvini e Orban dove porteranno? Anche qui, diamo uno sguardo a queste proiezioni e alle possibili alleanze post voto, e diamoci appuntamento al 27 maggio.
Europee 2019 previsioni | Il M5s
A guardare con una certa brama, e un certo timore, al 26 maggio è in particolare il Movimento Cinque Stelle. Un anno al governo che effetto ha avuto sul suo consenso? I sondaggi degli ultimi mesi sono stati impietosi: caduta libera dei grillini, fagocitati dall’alleato leghista, che ha fatto il buono e il cattivo tempo.
Debacle alle regionali, dove hanno perso sempre, e difficoltà a tenere testa a Matteo Salvini e alla sua agenda. Cosa faranno gli elettori? Il ricordo di un reddito di cittadinanza deludente si farà vivo in cabina elettorale?
In sondaggi danno il M5s al 20 per cento, sostanzialmente lo stesso risultato del 2014. Ma questo dato sarebbe da considerate un insuccesso. E se fossero invece i grillini a decidere di staccare la spina al governo del cambiamento?
Europee 2019 previsioni | Il partito democratico e le opposizioni
Se l’elezione di Nicola Zingaretti a segretario del Partito democratico sembrava aver dato una botta di vita al Pd, nelle ultime settimane non sembra che il dem siano riusciti a recuperare terreno. Il paragone con le virtuosissime elezioni del 2014 sarebbe impietoso.
È meglio che i dem non pensino al letterale dimezzamento del risultato che li attende, e che già si è ampiamente visto negli ultimi due anni. I sondaggi danno un sostanziale testa a testa con il M5s. Sarà davvero così?
Europee 2019 previsioni | Gli altri partiti
Forza Italia – Sarà interessante osservare l’esito delle urne dalla prospettiva di Forza Italia. All’interno del partito di Berlusconi, e di Antonio Tajani, il timore della debacle è grande.
Da tempo, tra gli uffici e i salotti di Forza Italia, si ripete come un mantra “sarà difficile per Berlusconi”.
È vero: migliaia di militanti sono ormai delusi da un certo immobilismo del partito, poco ricambio generazionale nelle elezioni amministrative, candidati “paracadutati” alle elezioni politiche e una forte subordinazione alla Lega, che governa con FI in numerose realtà locali.
“È dovere politico e morale (…) fare tutto il possibile perché alla disponibilità del Presidente corrisponda un adeguato successo in termini di preferenze”, scriveva Tajani in una lettera di alcune settimane fa: un ultimo disperato appello per evitare la cocente delusione per il Cavaliere.
C’è chi teme addirittura che Forza Italia possa fermarsi sotto il 10 per cento.
Fratelli d’Italia – L’unico partito minore che ha chance di superare la soglia del 4 per cento, a differenza del 2014 quando ne rimase fuori, ed eleggere propri candidati all’Europarlamento, è Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, protagonista della campagna elettorale solo per la polemica sul suo candidato dal nome celebre: Caio Mussolini.
Anche qui, il successo alle urne sarà un buon test per capire quanto in questi mesi lo spazio della destra sia stato completamente occupato da Matteo Salvini, e quanto possa contare su un bacino di consenso stabile. Intanto Giorgia Meloni lancia la proposta al ministro dell’Interno: lascia i Cinque Stelle e facciamo un governo di destra solo noi due. Le urne potrebbero perorare la sua causa.
Le previsioni per gli altri partiti sono ingloriose. Non entreranno in Parlamento, se tutto sarà confermato, +Europa, la Sinistra, i Verdi, CasaPound, Forza Nuova, il Partito comunista e tutte le altre liste minori.
Europee 2019 previsioni | Le alleanze in Europa
Cosa faranno i partiti dopo che entreranno in parlamento? Con chi si affilieranno? Il Partito democratico rimane all’interno del gruppo dei Socialisti e democratici e che vedrà, secondo le ultime proiezioni, un calo di ben 40 seggi.
Forza Italia andrà a sedersi tra le fila del partito popolare europeo, il più antico e quello storicamente più numeroso dell’Europarlamento, che sarà in calo di ben 45 membri.
Salvini ha invece l’ambizione di guidare l’Alleanza delle nazioni, il vecchio Enf, che aumenterebbe la sua presenza di ben 35 seggi, arrivando a superare i 70. Dell’alleanza fanno parte Afd, Rassemblement National di Marine Le Pen e i Veri Finlandesi.
In ultimo, il partito di Giorgia Meloni, sederà nel gruppo dei Conservatori e Riformisti, che passano a 17 eurodeputati in meno.
Europee 2019 previsioni | Le possibili alleanze
Per la prima volta dal 1979 a oggi, i seggi di Popolari e socialisti, non sono sufficienti a raggiungere la maggioranza.
Tra le ipotesi più accreditate vi è quella di una sorta di alleanza trasversale tra popolari, socialisti e liberali, che secondo gli ultimi sondaggi e le ultime proiezioni sulle elezioni europee 2019, raggiungeranno quota 419.
Un altro scenario vede un asse socialisti, liberali, verdi e sinistra europea. Come si vede dal grafico, questa ipotesi raccoglierebbe circa 360 seggi, ancora lontani dalla maggioranza.
In chiave di dualismo tra europeisti/moderati e sovranisti, potrebbe inoltre figurarsi una sorta di immensa coalizione, tra popolari, socialisti, liberali, verdi e sinistra da un lato, e sovranisti e populisti dall’altro.
Improbabile appare invece l’alleanza tra popolari e sovranisti, già scartata da Manfred Weber, candidato di punta del Ppe. Un’alleanza del genere, (Ppe, Ecr e Enf) a conti fatti, avrebbe intorno ai 300 seggi. 320 se si contassero anche gli Eurodeputati di un eventuale gruppo M5s, alleato di piccolissimi partiti, che probabilmente neanche riuscirà a eleggere deputati in Parlamento.
In questo caso la maggioranza dei 376 seggi è molto lontana.
Non resta che attendere, impazienti, il 26 maggio, quando le proiezioni diventeranno realtà. E si darà avvio al gioco delle alleanze, che definirà il volto della nuova Europa. O almeno quella dei prossimi cinque anni.
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