Europee 2019 dibattito candidati di punta | “Non siate indifferenti, non delegate a qualcuno il potere di scegliere, andate a votare”. È l’appello accorato ai cittadini europei degli spitzenkandidaten, i candidati di punta alla Commissione europea, a meno di dieci giorni dalle elezioni cruciali per il futuro dell’Europa.
Per una sera il Parlamento Europeo si è trasformato in un vero e proprio studio televisivo con un dibattito tra i candidati alla presidenza dell’esecutivo Ue. Dal 2014 per l’elezione del Presidente della Commissione Europea si utilizza il metodo dello spitzenkandidat, ossia viene scelto come presidente il leader principale presentato dal gruppo politico che ha ottenuto il numero maggiore di voti.
Ma quante probabilità hanno di essere eletti loro? Il metodo lascia ancora dubbi perché è rimasto scritto tra le regole Ue che il candidato debba essere presentato dai leader dei governi nazionali nel Consiglio europeo.
“Voglio una Commissione più vicina alla gente e che si occupi dei problemi reali, questioni concrete”, ha affermato Manfred Weber, candidato del Gruppo dei Popolari Europei pur riconoscendo il lavoro del Presidente della Commissione Jean Claude Juncker.
Sulla crescita di movimenti e partiti populisti è arrivato il mea culpa di Frans Timmermans che ha ammesso “è colpa nostra che persone che votavano per noi votino per populisti , ma ora sembrano delusi da quel che sta succedendo nel Regno Unito per la Brexit, sembra Game of Thrones”.
Europee 2019 dibattito candidati di punta | L’immigrazione divide i candidati
Un’Europa più solidale chiede invece Frans Timmermans, vice presidente dell’esecutivo Ue e candidato di punta dei Socialisti e Democratici: “Ogni volta che una persona muore nel Mediterraneo l’Europa perde un pezzetto di anima. I migranti vanno salvati e non si può multare chi li salva, quello che fa il governo italiano è inaccettabile, il destino dell’Europa è legato all’Africa”.
L’immigrazione resta un tema cruciale e divisivo tra i diversi gruppi politici, Weber di contro sostiene una linea dura ai confini proponendo di utilizzare dieci mila uomini di Frontex per controllare le frontiere e “un grande piano Marshall per l’Africa , con un commissario per l’Africa”.
Nico Cue della sinistra unitaria europea GUE invita a considerare “l’immigrazione come un’opportunità di cui l’Europa ha bisogno”.
Una vera solidarietà europea è invocata anche da Ska Keller, sostenuta dai Verdi, che ha affermato “Non possiamo pensare di affidarci alla Libia, il Paese non ha una guardia costiera, si tratta di milizie libiche, noi dobbiamo continuare salvataggi”.
Mentre Margrethe Vestager la candidata dei Liberali ha esortato ad andare di pari passo sia con i salvataggi che con la ricerca di una soluzione comune di lungo termine per l’immigrazione “l’Europa ha un cuore ma deve anche controllare le frontiere”.
Contrario alle quote sui migranti Jan Zahradil “Sono convinto che vada cercata una soluzione che rispetti il diritto sovrano dei governi di concedere o meno asilo o la residenza”.
Zahradil insegue di fatti un’idea di Europa ridotta, flessibile, decentralizzata che “rispetti tutti i membri anche i Paesi minori, con una Commissione che rispetti le nazioni”.
Europee 2019 dibattito candidati di punta | Lotta ai paradisi fiscali, cambiamento climatico, accordi commerciali
“Per me un paradiso fiscale è dove tutti pagano le tasse”, ha dichiarato Margrethe Vestager Commissaria europea per la Concorrenza “Dobbiamo creare una tassazione digitale per giganti digitali, fissare un livello minimo di tasse, equità tributaria per le piccole imprese”.
Su questa linea anche Frans Timmermans che ha proposto di “rafforzare l’Europa e riformarla”, con le “grandi aziende che paghino le tasse”.
Se la Vestager punta in particolare alla lotta ai paradisi fiscali e a far rispettare le regole alle multinazionali, tema centrale per la verde Ska Keller è il cambiamento climatico “Io metterei fine alle sovvenzioni ai combustibili fossili che devono essere dirottati verso le tecnologie pulite che creerebbero tanta occupazione” Mentre Weber promette di lavorare per una “Europa neutrale dal carbonio entro il 2050 senza punire i poveri”.
Altri temi caldi nel dibattito sono stati gli accordi commerciali e l’atteggiamento da avere nei confronti di Cina e Stati Uniti Timmermans ha ribadito con forza “Abbiamo bisogno di restare uniti, dobbiamo far capire a Farage e Salvini che guardano a Putin per avere soldi o a Trump che vuole indebolire l’Ue, che dobbiamo restare uniti, altrimenti decideranno loro per noi”.