“‘La vaccinazione rende liberi’. Ricorda qualcosa? Se serve agevolo traduzione in tedesco”. Lo scrive su Twitter Francesca Donato europarlamentare della Lega che ha ingaggiato una nuova battaglia contro la vaccinazione. La frase in tedesco è tristemente famosa: ‘arbeit macht frei’, il motto posto all’ingresso di numerosi campi di concentramento nazisti. L’europarlamentare vorrebbe farsi gioco delle esternazioni del direttore del dipartimento prevenzione dell’Azienda sanitaria della provincia di Trento, Antonio Ferro, che invitava al vaccino i 5.500 operatori sanitari su 18 mila che ancora non lo avevano fatto. “Fatelo perché il vaccino rende liberi”, aveva detto Ferro. Ma l’uscita di Donato è suonata molto fuoriluogo.
Alla dichiarazione di Donato ha infatti risposto l’Auschwitz Memorial, oltre un milione di follower e che ogni giorno sul social pubblica le fotografie e le storie delle vittime di quell’orrore, decine di migliaia di persone gasate e bruciate nei forni crematori. “Quelle parole – cioè ‘il lavoro rende liberi’ in tedesco – sono diventate una delle icone dell’odio umano che ha portato a innumerevoli morti. La strumentalizzazione di questo simbolo per argomentare contro la vaccinazione che salva la vita umana, è un triste sintomo di declino morale e intellettuale”.
La Donato ha poi risposto a Carlo Calenda, che la invitava a scusarsi per la brutta uscita. “Scusarmi di aver evidenziato un grottesco e macabro slogan per la propaganda becera di farmaci sperimentali che “funzionicchiano”? E a che pro? Io non devo fare da zerbino alle lobby per esistere in politica, a differenza tua. #servi”, ha scritto su Twitter.