Nel Recovery addio all’Esame di Stato, basterà la laurea
Per rendere più veloci i processi di abilitazione alle professioni, nel Recovery Plan arriva la riforma sull’accesso al mondo del lavoro. Le lauree abilitanti sostituiranno l’Esame di Stato. Per alcune categorie, quindi, cambia la modalità di abilitazione all’esercizio della professione. Nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), a pagina 200, si legge: “La riforma prevede la semplificazione delle procedure per l’abilitazione all’esercizio delle professioni, rendendo l’esame di laurea coincidente con l’esame di Stato, con ciò semplificando e velocizzando l’accesso al mondo del lavoro da parte dei laureati“.
Esame di Stato e Lauree abilitanti: il governo Draghi sposa la linea di Conte
L’idea era stata già proposta dall’ex ministro dell’Università, Gaetano Manfredi, del governo Conte. La riforma segue infatti la scia del disegno di legge approvato il 19 ottobre scorso dal precedente esecutivo. Il provvedimento stabilisce che il tirocinio pratico-valutativo per l’accesso alle professioni regolamentate venga svolto all’interno dei corsi di laurea e che, quindi, l’esame di laurea diventi anche il momento nel quale assorbire l’esame di Stato di abilitazione all’esercizio della professione.
Per quali professioni?
Il nuovo sistema si applica alle lauree magistrali a ciclo unico in Odontoiatria, Farmacia, Medicina veterinaria, Psicologia. Ma anche per le lauree professionalizzanti per l’edilizia e il territorio, le tecniche agrarie, alimentari e forestali, le tecniche industriali, le quali abilitano all’esercizio delle professioni di geometra laureato, agrotecnico laureato, perito agrario laureato e di perito industriale laureato. Il provvedimento, spiega Il Corriere della Sera, prevede anche che ulteriori titoli universitari che consentono l’accesso agli esami di Stato possano essere resi abilitanti su richiesta dei consigli degli ordini o dei collegi professionali o delle relative federazioni nazionali.
Lauree abilitanti ed Esame di Stato, “Non per avvocati, ingegneri, notai…”
Il sottosegretario alla Giustizia, Francesco Paolo Sisto, chiarisce: “Preciso che l’ipotesi di lauree idonee da sole a far conseguire abilitazioni professionali non trova applicazione né per gli avvocati né per altre categorie professionali come i commercialisti, gli ingegneri e i notai. Si tratta, infatti, di percorsi professionali che, per specificità, sono esclusi da tali eventuali ipotesi”.
Leggi anche: 1. Recovery, il piano di Draghi: stop a quota 100 dal 2022. Ecco le altre misure; // 2. Recovery, la protesta del sindaco: “Dormirò in Comune. Al Sud spettava il 60% dei fondi, invece arriverà il 40”