La durissima risposta di Mentana a Conte sul caso Salvini-Meloni: “Noi non censuriamo, non si dica questo” | VIDEO
Il direttore del TgLa7 Enrico Mentana è tornato sulla conferenza stampa del presidente del Consiglio di venerdì 10 aprile, dopo il comunicato di Palazzo Chigi che specificava che non erano mai state chieste reti unificate per quelle comunicazioni. Dopo la conferenza stampa del premier Giuseppe Conte, che aveva accusato Salvini e Meloni di diffondere false notizie sul Mes, Mentana aveva detto ai suoi telespettatori che, se avesse saputo del comizio sulla tv di Stato, “non lo avrebbe mai mandato in onda”.
“A tutto c’è un limite”, ha commentato oggi Mentana durante uno speciale del Tg nel pomeriggio, “anche al fatto di voler avere l’ultima parola. Se Palazzo Chigi vuole l’ultima parola bene, allora gliela diamo”. E ancora: “Se sono contenti loro, va benissimo così. Non c’è stata una conferenza stampa a reti unificate, infatti era su due reti Rai, su due reti Mediaset, su La7 e su Sky Tg24”, prosegue Mentana con ironia. “C’è una sobrietà per tutti noi” conclude il direttore.
Nell’edizione serale del tg Mentana ha rincarato la dose: “Noi non censuriamo, non si dica questo. Qui la libertà è assoluta ma non c’è la libertà di qualcuno di dire ‘ora va in onda quello che dico io’. Chiaro? La libertà è una cosa seria e noi preserviamo la nostra, nel rispetto di chi segue questo telegiornale e tutti gli altri telegiornali. Spero che venga preservata ancora, nonostante comunicati molto scomposti”, ha detto.
“Il presidente del Consiglio ha tutto il diritto di indirizzarsi al paese e ha gli strumenti per farlo. Se ha usato questa risorsa così spesso in questi giorni è perché siamo alle prese con un’emergenza importante. Credo sia giusto ascoltare quando ci sono notizie, provvedimenti, svolte da chi sta guidando il paese, ed è il premier. Ma non le polemiche politiche. Per cosa? Le fake news? La vicenda Mes, oltretutto, è molto controversa. Salvini e Meloni sono intervenuti in maniera molto dura e in qualche modo sguaiata e censurabile dal punto di vista del buon rapporto politico dopo l’accordo dell’Eurogruppo. Il premier poteva intervenire con un post, un comunicato o un’intervista per ristabilire la verità e tutti l’avremmo ripreso le parole con forza”.
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