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    Renzi appoggia Letta alle suppletive di Siena: “Così la finiamo con la storia dello stai sereno”

    Credit: Ansa
    Di Andrea Lanzetta
    Pubblicato il 28 Lug. 2021 alle 11:13

    Più che una pace sembra un armistizio quello scoppiato nelle ultime ore tra Enrico Letta e Matteo Renzi, apparsi pronti (a parole) ad archiviare il famigerato “Enrico, stai sereno” con il pieno sostegno di Italia Viva alla candidatura del segretario del Partito democratico alle suppletive di Siena.

    Letta si candida a occupare in autunno il seggio rimasto vacante alla Camera dei deputati dopo le dimissioni dell’ex ministro dell’Economia e attuale presidente di Unicredit, Pier Carlo Padoan, con l’intenzione di sconfiggere il candidato unitario del centrodestra Tommaso Marrocchesi. Negli scorsi giorni, in un’intervista a La Nazione, Renzi aveva voluto dettare chiaramente la propria linea al segretario dem: avrebbe ricevuto l’appoggio di Iv a Siena solo rinunciando “alla folle idea di trasformare il Pd nella sesta stella di Conte“.

    Ora però il clima sembra cambiato, stando a quanto riporta Repubblica, anche se i due non si sono ancora incontrati. “Sono convinto che si debba dare una mano a Letta a Siena perché può fare molto bene”, ha dichiarato Renzi, secondo quanto riportato dal quotidiano romano. “Chiederò agli iscritti di Italia Viva di sostenerlo”.

    La svolta è legata, secondo il senatore di Rignano sull’Arno, all’appello all’unità lanciato ieri dal segretario del Pd in un post su Facebook. “Rifiutare sarebbe stata una diserzione: sottovalutare la sfida sarebbe un atto di arroganza e miopia verso il mio partito e verso questo territorio”, ha spiegato Letta, motivando le ragioni della propria candidatura per poi rivolgersi all’intero centrosinistra. “Chiedo apertamente e pubblicamente il sostegno ai cittadini, ai movimenti, alle associazioni, ai partiti che sul territorio del Collegio sono interessati a convergere sul mio nome, a promuovere una visione chiara e sostenibile di sviluppo del territorio, a sventare la vittoria del candidato unitario delle destre“.

    Renzi ha definito quelle del segretario dem “parole importanti”. “Ha fatto un passo avanti nella direzione di un allargamento della coalizione, spero si possa chiudere nelle prossime ore per sostenere Letta a Siena, così ci togliamo dalla storia dello ‘stai sereno‘”.

    Eppure, nonostante le dichiarazioni, senza un incontro tra i due leader e un’intesa formalizzata la presunta pace tra i due assume più i contorni di un armistizio. “In politica ci vogliono accordi, gli appelli si limitano a scaldare i cuori”, ha sottolineato il presidente di Italia Viva, Ettore Rosato. “O con i riformisti o con i 5 Stelle“, ha chiosato la vice ministra alle Infrastrutture, Teresa Bellanova., rimarcando che Iv “non vuole consegnare il collegio di Siena alle destre”, ma non a tutti i costi. E qui tornano i paletti fissati da Matteo Renzi.

    “Faremo di tutto per sostenere Enrico Letta: non ho nulla contro di lui e non ho alcun desiderio di rivincita, però bisogna capire che cosa vuole il segretario del Pd. Perché non possiamo essere un giorno decisivi e un altro ci sparano addosso: se siamo decisivi allora ce lo dicano”, ha sottolineato ieri il senatore di Rignano sull’Arno in un’intervista al vicedirettore del Huffpost, Alessandro De Angelis, per la presentazione del suo ultimo libro “Controcorrente” a Pescara.

    “Per le suppletive di Siena, la candidatura di Enrico Letta è impostata nello spirito della massima apertura e dell’unità”, rispondono invece dal Pd sui rapporti con Italia Viva, secondo quanto riporta Huffpost. ”È una candidatura che nasce dal basso, dal territorio, e che si tradurrà in una campagna elettorale vera, di prossimità e coinvolgimento all’associazionismo, della società civile, di tutte quelle reti di cittadinanza che si riconoscono nei valori del centrosinistra. L’obiettivo è battere la destra. È una suppletiva in un collegio uninominale e si vince con i voti di tutti. Con questo presupposto siamo fiduciosi che si troveranno soluzioni all’altezza della sfida e che nessuno voglia consegnare la vittoria a Salvini e Meloni”.

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