Elezioni regionali Marche 2020, gli exit poll: i dati alla chiusura delle urne
Il candidato di centrodestra Francesco Acquaroli è molto avanti rispetto al candidato Pd Maurizio Mangialardi: è quanto emerge dalle prime indicazioni fornite dagli exit poll subito dopo la chiusura delle urne per le elezioni Regionali nelle Marche. Se confermato, si tratterebbe di un risultato storico per la Regione, che dal 1995 era amministrata dal centrosinistra.
Ieri e oggi, domenica 21 e lunedì 22 settembre 2020, i marchigiani sono stati chiamati a esprimersi non soltanto per il rinnovo del consiglio regionale e del ruolo di governatore, ma anche per il referendum sul taglio dei parlamentari e in 16 comuni per il primo turno delle elezioni amministrative. Alle 15 sono stati chiusi i seggi e avviate le procedure di spoglio delle schede elettorali.
L’Election Day si proietta dunque adesso verso i risultati finali. Di seguito i dati forniti dagli exit poll di Quoum/Youtrend per Skytg24, con le diverse forchette candidato per candidato:
Francesco Acquaroli (centrodestra) – 47-51%
Maurizio Mangialardi (centrosinistra) – 34-38%
Gian Mario Mercorelli (M5S) – 8-12%
Roberto Mancini (Dipende da noi) – 0-2%
Alessandra Contigiani (Riconquistare l’Italia)- 0-2%
Sabrina Banzato (Vox Marche) – 0-2%
Fabio Pasquinelli (Partito Comunista)- 0-2%
Anna Rita Iannetti (Movimento 3V) – 0-2%
Elezioni regionali Marche 2020, la legge elettorale
Le elezioni regionali nelle Marche si svolgono secondo una legge elettorale del 2015, che prevede un sistema proporzionale a turno unico. Viene quindi eletto governatore il candidato che riesce a ottenere anche un solo voto in più rispetto ai suoi avversari. I consiglieri regionali sono 30 e i seggi sono così ripartiti tra le cinque province: Ancona – 9 seggi; Pesaro – 7 seggi; Macerata – 6 seggi; Ascoli – 4 seggi; Fermo – 4 seggi. È previsto un premio di maggioranza pari a 16 seggi con una percentuale tra il 34 e il 37 per cento, 17 seggi tra il 37 e il 40 per cento e 18 seggi se superiore al 40 per cento. La soglia di sbarramento affinché una coalizione possa accedere alla ripartizione dei seggi è del 5 per cento, a meno che il gruppo di liste che formano la coalizione abbiano preso almeno il 3 per cento a livello regionale. Non è previsto il voto disgiunto.
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