Il 13 maggio 2019 i cittadini delle Filippine sono chiamati alle urne per le elezioni di metà mandato per rinnovare metà del Senato, la Camera bassa e diverse amministrazioni locali.
Sono più di 61 milioni i cittadini che si sono registrati per il voto: i seggi sono aperti dalle 6 (ora locale) fino alle 18 e i primi exit poll sono attesi a poche ore dalla chiusura delle urne.
Alle ultime elezioni svoltesi nel 2013 l’affluenza era stata del 77 per cento.
I candidati che si sono presentati alle elezioni di maggio 2019 sono circa 43mila per circa 18mila posti disponibili.
Tutti gli occhi sono puntati principalmente sui 12 seggi al Senato che ricomporranno le forze all’interno della Camera, già dominata da esponenti politici vicini al presidente Duterte.
L’attuale Senato è spesso intervenuto per mitigare le proposte più contraddittorie avanzate dal capo di Stato, come il ripristino della pena di morte o la riformulazione della Costituzione per cambiare la forma di governo.
I risultati delle elezioni sono quindi decisive per il rafforzamento del potere di Duterte.
I sondaggi – Secondo le rilevazioni effettuate prima dell’apertura delle urne, i favoriti sono i partiti vicini a Duterte. È quindi probabile che il presidente riesca a vincere tutti e 12 i seggi a disposizione al Senato.
Duterte, nonostante le sue politiche controverse e che gli sono costate spesso la condanna da parte delle organizzazioni internazionali e dei diritti umani, può contare sul sostegno della maggior parte dei cittadini.
Una possibile vittoria di Duterte, con un conseguente rafforzamento del suo potere, è vista da molti come un rischio per l’indipendenza del Senato.
I candidati – I cittadini possono scegliere tra i candidati pro-Duterte appartenenti a diversi schieramenti e “Otso Diretso”, il blocco dei partiti di opposizione al presidente e che ha costruito la propria campagna elettorale sull’eccessiva espansione della Cina nelle Filippine e sulla guerra contro la droga portata avanti dal presidente.
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