“In una coalizione che va da Fratoianni a Toti passando per Brunetta, Gelmini e Orlando qualcuno mette veti su di noi? Per cosa? Forse perché siamo stati gli unici a proporre Draghi mentre loro inneggiavano a Conte creandone il mito di “fortissimo riferimento progressista”, così il leader di Italia Viva Matteo Renzi in un’intervista al Corriere della Sera in cui ha commentato le possibili alleanze in corso nella coalizione a guida Pd. Enrico Letta non ha sbarrato la strada a Iv ma l’ex segretario non è visto di buon occhio dallo stato maggiore dem. Renzi ha replicato alle critiche (“con lui perdiamo più voti di quello che prendiamo”, ha dichiarato qualcuno) rimarcando che per i suoi “conta la politica, non i rancori personali”. Eppure ha aggiunto che nella corsa alla premiership, a Enrico Letta preferirebbe un candidato come Stefano Bonaccini.
“Letta è il segretario del Pd: decida lui. Fossi al suo posto sceglierei uno bravo a vincere elezioni che sembravano già perse: Stefano Bonaccini. Ha preso il voto dei moderati e quello degli estremisti di sinistra e ha fermato Salvini nel momento in cui sembrava impossibile. Bonaccini ha fatto meno campagne elettorali di Letta, ma ne ha vinte qualcuna in più. In ogni caso il problema del candidato premier del Pd riguarda solo il Pd: sono uscito da quella casa e rispetterò le loro scelte. E mi tengo la libertà di dire quello che penso e il coraggio di realizzarlo anche quando non ci crede nessuno. Senza questa libertà e questo coraggio Draghi non avrebbe mai governato l’Italia regalandoci 17 mesi di orgoglio”, ha dichiarato
Infine il leader di Iv ha spiegato anche che l’ipotesi di correre da soli alle elezioni “è al momento quella più probabile” e “quella che trova più affascinante”. “Se prevale l’intelligenza politica e si costruisce una coalizione vera, ci siamo. Ma se ciascuno vuole tenere le sue bandierine e pensa di poterci abbindolare con due seggi o tenerci fuori con un veto, beh, non ci conoscono. All’inizio di agosto avremo i candidati pronti per tutti i collegi. A inizio settembre, poi, ci vediamo alla Leopolda, anticipata per l’occasione. Abbiamo già vinto sfide controvento come quella per Draghi del 2021 o quella contro Salvini del Papeete. Facciamo politica seguendo l’appello di Sturzo ai liberi e forti. Liberi e forti. I deboli e ricattati sono altri”.
Ma sulla proposta di far correre Bonaccini come premier il diretto interessato ha replicato: “È un discorso che non conta nulla“. “L’unica cosa che mi auguro è che si possa mettere insieme una coalizione che abbia alcuni capisaldi dal punto di vista programmatico e possa mi auguro partire da coloro che hanno dato la fiducia al governo Draghi qualche giorno fa come perimetro su cui costruire l’alleanza”, ha detto il presidente dell’Emilia Romagna a Morning News. “Io credo che si possa vincere provando a mettere da parte i propri egoismi e mettere insieme un programma per l’Italia che faccia leva sull’europeismo, sull’ambiente, sui diritti civili e sul lavoro e imprese”, ha concluso.
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