Nel colloquio con il direttore di Tpi Giulio Gambino, il leader del M5S Giuseppe Conte ha affermato di non escludere del tutto la riapertura di un dialogo con il Pd ma chiarito che in questa fase non vi sono le premesse per ricostituire l’alleanza sfumata con la fine del governo Draghi. “Un dialogo col Pd non lo escludiamo. Ci saranno le premesse solo se il Pd vorrà schierarsi convintamente a favore dei più deboli, del lavoro, dei più giovani, delle donne” ha affermato Conte, chiarendo che al momento “non esistono le condizioni” per un ripensamento sull’alleanza giallo-rossa in vista della campagna elettorale.
In seguito fonti grilline hanno precisato che la risposta di Conte “non è in alcun modo da intendersi come una riapertura alla possibilità di una alleanza col Pd in questa campagna elettorale. Conte ha voluto semplicemente chiarire che in prospettiva futura ci potranno essere le premesse per un dialogo solo se il Pd abbandonerà l’agenda Draghi e sposerà un’agenda autenticamente sociale ed ecologica”, riporta l’Adnkronos.
Nell’intervista – disponibile in versione cartacea sul settimanale di Tpi in tutte le edicole a partire da venerdì 29 luglio – l’ex premier ha affermato di considerare quella del voto utile da consegnare alla coalizione con più possibilità di battere Meloni “una mistificazione” e ribadito la novità del suo “terzo polo” alternativo alla destra ma anche alla cosiddetta agenda Draghi sposta dai dem e dalle altre forze centriste. “Gli elettori devono dare un voto giusto. E lo devono dare a chi dà la maggiore garanzia di mantenere gli impegni assunti durante la campagna elettorale. Quello che io posso garantire è che il voto al M5s non andrà sprecato queste condizioni. Perché è un voto che mirerà a contrastare il consolidamento di quelle oligarchie politiche ed economiche che hanno impedito lo sviluppo sociale del nostro Paese“, ha dichiarato Conte.