Elezioni europee risultati definitivi | Italia | Europa | Dati Finali | Chi ha vinto
Elezioni europee risultati definitivi – I risultati di queste Elezioni Europee sono stati molto interessanti per l’Italia e per l’intera Europa. Vediamo cosa è successo, chi ha vinto e chi ha perso.
In Italia la Lega di Matteo Salvini ha trionfato ottenendo il 34 per cento dei voti, primo partito in Italia. Il leader leghista ha detto: “Siamo prima partito al nord e al sud, il mio avversario era ed è la sinistra” (qui il suo discorso).
In netto calo il Movimento 5 Stelle, “debacle” l’abbiamo definita, che si ferma al 17 per cento: il peggior dato della sua storia, soprattuto se si considera che partiva da un 32 per cento ottenuto nelle ultime elezioni politiche a marzo 2018.
Da tenere a mente: un anno fa il M5S ottenne 10 milioni di voti; oggi arriva intorno ai 4.5 milioni dei consensi, anche se va considerata una diversa affluenza in queste Europee rispetto alle politiche del 2018.
La Lega di Salvini invece raddoppia il 17 per cento dello scorso 4 marzo, passando – come già detto – al 34 per cento. Il partito del vicepremier è la seconda forza politica in Europa, e sarà una forza prominente nel prossimo parlamento europeo dopo la CDU/CSU di Angela Merkel. Sarà inoltre la componente più numerosa del nascente gruppo sovranista europeo.
Buon salto in avanti del Partito Democratico a guida Nicola Zingaretti, che ottiene il 22,8 per cento dei consensi, in lieve aumento rispetto all’ultimo dato ottenuto un anno fa. Forza Italia di Berlusconi al minimo storico: 8,7 per cento. Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni 6,45 per cento, risultato da lei stesso definito storico.
I Verdi in Italia hanno preso il 2,3 per cento: un dato significativo considerando la sua storia politica recente. Infine: ennesimo fallimento dei partiti alla sinistra del Partito Democratico, visto e considerato che la lista La Sinistra non arriva al 2 per cento. Più Europa non raggiunge lo sbarramento, fermandosi al 3,09 per cento. CasaPound si ferma allo 0,3 per cento, un terzo di quanto ottenuto alle ultime elezioni politiche.
La mappa dell’Italia cambia molto: diventa pressoché a grande maggioranza verde (leghista), con una forte presenza al nord e al centro; il M5s mantiene parte del suo elettorato ben saldo al sud. Il Pd ottiene parte del centro Italia. E a livello regionale vince solo in Toscana. Ma riesce a imporsi in molte grandi città. Il Partito Democratico è infatti primo partito a Roma, Milano, Torino, Genova, Bologna e Firenze.
Il leader leghista, oggi vicepremier e ministro dell’Interno, acquisisce con queste elezioni un’influenza sempre maggiore in Italia. A discapito di Luigi Di Maio, ministro dello Sviluppo Economico, la cui sfera d’influenza si ridimensiona largamente. Salvini è oggi più che mai il Capitano d’Italia, come ha scritto il direttore di TPI nel suo editoriale di oggi.
In queste elezioni Europee i risultati parlano chiaro: i sovranisti si sono fermati, anche non nel modo in cui si pensava inizialmente. Sono, ad esempio, primi in Italia, Francia e Regno Unito – non un risultato di poco conto – ma deludono in Germania, Olanda, Spagna e altrove.
I sovranisti ottengono così un numero limitato di seggi al parlamento europeo, tenendo inoltre conto che i seggi britannici attribuiti al Regno Unito decadranno prima dei 5 anni di questo nuovo mandato a causa degli effetti della Brexit. Ridotto al terzo posto in Austria l’Fpo dell’ex vicecancelliere austriaco Strache, costretto alle dimissioni a causa di uno scandalo politico per i rapporti di presunta corruzione con la figlia di un oligarca russo. Grande exploit dei Verdi in alcuni paesi europei. In Germania, specialmente, dove per la prima volta superano il 20 per cento e diventano secondo partito. Un risultato storico.
L’asse portante del parlamento europeo rimane quello tradizionale visto che i popolari, socialisti e liberali – insieme – hanno la maggioranza. Questa la distribuzione dei seggi al parlamento europeo: Ppe (popolari) 177 seggi, Alde (liberali) 101 e socialisti 147. Al parlamento europeo c’è stato un exploit dei sovranisti, come detto, ma con una tenuta sostanziale da parte delle forze tradizionali.
Certo, quella dell’Alde è una vittoria dal sapore amaro: ottiene più seggi rispetto alle ultime elezioni europee, in larga parte grazie all’adesione del partito del presidente francese Emmanuel Macron, che tuttavia è stato sconfitto dal partito della sua rivale Marine Le Pen, la quale ha anche chiesto che venga sciolto il parlamento in Francia.
In Grecia viene sconfitta Syriza, partito del premier Alexis Tsipras, uno dei protagonisti delle europee del 2014. Il leader greco ha anche chiesto le elezioni anticipate per il suo paese.
Ora in Italia si attende l’esito delle elezioni amministrative in alcune città chiave, e anche quello delle regionali in Piemonte. La Lega cercherà di guadagnare anche alcuni fra questi comuni.
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