Elezioni europee 2019 M5s – Tanti, tantissimi complimenti al Movimento 5 Stelle. Complimenti a chi per mesi, anni ha continuato a dirci che sinistra e destra non esistono e intanto il Paese scivolava a destra.
Ci scivolava prima con un PD in evidente stato confusionale e poi con una Lega che ovviamente è molto preferibile rispetto alla copia.
E invece la destra e la sinistra esistono eccome, e di destra e di sinistra è fatto questo Paese che da sempre preferisce l’originale e chiede a una forza politica di avere almeno un’identità (giusta o sbagliata che sia) da portare avanti con forza piuttosto che appiattirsi con il primo alleato disponibile, confidando nel fatto che un eventuale contratto di governo potesse mettere al riparo il Movimento dallo schiacciamento di un Salvini che invece, al contrario dei 5 Stelle, definisce un campo ben preciso (spesso ai limiti della costituzionalità) ed è riconoscibile per tutti.
Complimenti al Movimento 5 Stelle che è riuscito da primo partito d’Italia a prendere una Lega dimezzata rispetto a quello che è ora e l’ha catapultata in cima al Paese (qui i risultati delle europee in Italia), abboccando praticamente a tutti i tranelli del furbo Salvini e soprattutto credendo davvero che il non prendere posizione sia una posizione che possa diventare votabile.
Complimenti al Movimento 5 Stelle a cui Salvini dovrebbe fare un monumento, arrivato al governo nella cruciale posizione di ministro dell’Interno e dettando legge fin da subito come se le percentuali di allora fossero già quelle di oggi, dopo le europee.
E il Movimento gli ha lasciato talmente tanto spazio che alla fine a Salvini è bastato raccogliere il dono per rimpinzarsi di voti e molto lentamente svuotare il M5S, che infatti si ritrova a retrocedere di due posizioni, da primo partito d’Italia perfino dietro a quel PD che non ha fatto altro che prendere gli stessi voti dell’ultima volta (benché cambino le percentuali).
Complimenti al Movimento 5 Stelle che è riuscito a stare al governo con un alleato che dapprima li ha usati come bambocci inesperti ma volenterosi e poi ha cominciato a sferzarli di critiche su ogni cosa, ha iniziato a occuparne lo spazio indipendentemente dalle responsabilità dei vari ministeri per chiudere con un attacco fronte al capo politico Di Maio.
Complimenti al Movimento 5 Stelle che tentato di fare un po’ il Salvini e un po’ il Pertini alla fine si è ritrovato in mezzo al guado a non fare niente, a non essere niente, e perfino le cose buone fatte al governo non sono arrivate all’opinione pubblica tutta presa da sbarchi, stupri e stranieri.
Il capolavoro ora è perfetto, la missione finita: ora davvero Salvini è il Salvini che aspirava ad essere. E loro tornano a esserne i camerieri, questa volta certificati anche dai numeri.
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