Mancano ormai pochi mesi alle elezioni europee 2019, e il Movimento Cinque Stelle cerca alleati in Europa che condividano il suo manifesto politico, con cui formare un gruppo in parlamento dopo le elezioni.
Alcuni li ha già trovati: Ivan Vilibor (qui il suo profilo), del partito Zivi Zid, il polacco Pawel Kukiz (qui il profilo), la finlandese Karolina Kahonen (il profilo), e il greco Evangelos Tsiobanidis (il profilo), leader del Partito dell’agricoltura e e allevamento.
Insieme i 5 partiti hanno presentato a Roma il 15 febbraio 2019 un manifesto politico incentrato su 10 punti. Il leader del M5s Luigi Di Maio ha specificato che si tratta di un manifesto ancora provvisorio e che dovrà essere votato dalla base del movimento prima di diventare effettivo.
Luigi Di Maio ha presentato il manifesto, specificando che ciascuno dei partiti che lo sottoscriverà avrà anche un proprio programma nazionale.
“I principi ispiratori si fondano su un’idea di Europa diversa che ci vede in perfetta sintonia”, ha detto Luigi Di Maio. L’obiettivo è migliorare la vita dei cittadini europei, ha spiegato Di Maio. Democrazia diretta, agricoltura, imprenditoria, casa, lavoro, sviluppo economico sostenibile, ambiente, sono solo alcuni delle lotte comuni dei partiti alleati del M5s.
“Vogliamo un’Europa che inizi a lasciare le mani libere ai paesi che vogliono investire nelle priorità fondamentali per ricostituire e garantire i diritti fondamentali ai cittadini europei. Vogliamo un’Europa che difenda la casa degli europei”, ha detto il capo politico del Movimento Cinque Stelle.
“Intorno a questi 10 punti fondamentali, i principi, nascerà – se vorremo- il nuovo gruppo parlamentare”, ha detto Di Maio.
Ecco al momento quali sono i punti principali del manifesto politico:
- Un’Europa più vicina ai cittadini. E-democracy al servizio della democrazia diretta e partecipata
- Verso un’Europa post-ideologica. Basta coi falsi proclami, si alle azioni concrete al servizio dei cittadini.
- Un’Europa onesta. Lotta alla corruzione e al crimine organizzato
- Un nuovo futuro per il progetto europeo. Cooperazione e rispetto delle identità nazionali
- Verso la riforma delle istituzioni europee. Un parlamento più forte per un’europa più forte.
- Migliorare la qualità della vita dei cittadini europei. Tutela della salute e dell’ambiente
- Solidarietà tra paesi europei e protezione. Un nuovo modello europeo per affrontare i flussi migratori.
- Un’Europa più giusta. Sviluppa dell’economia reale e riduzione del potere dei mercati finanziari
- Eccellenze europee. Protezione del “Made In” e sostegno all’agricoltura locale
- Credere nel nostro futuro. Nuovi programmi e strumenti per i giovani europei
Un’Europa a misura di essere umano e non più a misura delle banche è quella che vogliono Luigi Di Maio e i suoi alleati, accomunati dal fatto di non riconoscersi più nella destra e nella sinistra.
Grandi assenti dell’alleanza i gilet gialli, come ha sottolineato Luigi Di Maio: “c’è stata un’interlocuzione con questa realtà molto complessa, che ha diverse anime. Ci tengo soltanto a dire che non abbiamo l’intenzione di dialogare con quell’anima che parla di guerra civile e di lotta armata. Se ci sarà un dialogo con il movimento dei gilet gialli, con chi presenterà una lista, dovrà essere con una persona che crede nella democrazia, qui crediamo tutti nella democrazia e a maggior ragione in quella diretta e partecipata”, ha specificato Luigi Di Maio.
Leggi l'articolo originale su TPI.it