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    Regionali, in Puglia l’alleanza col Pd non piace ai Grillini. La candidata M5S: “Piuttosto tagliatemi la testa”

    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 19 Ago. 2020 alle 13:57 Aggiornato il 19 Ago. 2020 alle 15:20

    Oggi è il giorno decisivo per la chiusura delle liste regionali. Ed è proprio in questi ultimi caldi momenti che si definiscono gli equilibri di potere e le alleanze locali nelle varie regioni. In Puglia la candidata pentastellata Antonella Laricchia ha scatenato un vero e proprio terremoto. Il premier Giuseppe Conte insiste affinché Pd e Cinque Stelle trovino un accordo, in particolar modo in Puglia e nelle Marche. “In Puglia e nelle Marche presentarsi divisi espone al rischio di sprecare una grande occasione” ha affermato Conte aggiungendo: “Una sinergia anche a livello territoriale può imprimere una forte spinta per realizzare le strategie del Green deal, dell’innovazione digitale, degli investimenti nelle infrastrutture, negli asili nido e nelle scuole”.

    In Puglia però la resistenza dei candidati locali grillini e di una parte del Movimento è forte e la pugliese Antonella Laricchia insorge con un post polemico pubblicato su Facebook: l’invito all’unità per non disperdere voti alle prossime Regionali del 20-21 settembre, si è già inceppato.

    “La mia presenza non è scontata, chiaramente sono sacrificabile in ogni momento, se qualcuno lo decide dall’alto – scrive Antonella Laricchia su Facebook -. Ma non chiedetemi di piegare la testa, piuttosto trovate il coraggio di tagliarla, se volete salvare la mala politica di Emiliano e Fitto, perché finché non sarò rimossa da questo ruolo che mi è stato attribuito, andrò avanti a guidare questa opportunità di cambiamento”. La candidata pentastellata, dunque, non farà alcun passo di lato. A rimuoverla dalla candidatura ora potrà essere solamente una decisione dall’alto, per mero opportunismo elettoral-politico.

    Anche il candidato grillino nell Marche Gian Mario Mercorelli è decisamente contrario a farsi da parte: “Perché dovrei ritirarmi?”, domanda polemico in una intervista al Corriere della Sera. L’ex consigliere comunale di Tolentino, pentastellato della prima ora, ha vinto le regionali a marzo ma ora da Roma vorrebbero che si facesse da parte per scegliere un candidato in comune con il Pd: “Continuo la mia campagna elettorale, giorno e notte. Oggi (ieri, ndr), ad esempio, sono stato all’Università di Camerino per un confronto con il rettore. Non mi fermo. Punto”.

    “Qui nella Marche – sottolinea – non c’è mai stata un progetto comune con il Pd. Qui tra le righe ci hanno detto più o meno così: ‘Venite a portare i vostri voti da noi e vi daremo le poltrone’. In parole povere, il Pd ci vuole comprare. Sarebbe utile parlare di sviluppo, di sanità e invece si occupa il tempo nella spartizione delle poltrone. A me non interessa ottenere una vicepresidenza o la presidenza del consiglio regionale. Io non svendo la posizione del Movimento per un posticino”.

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