Nel 2020 Italia Viva ha ricevuto donazioni da privati e imprese per un totale pari a circa 900mila euro. Il partito di Matteo Renzi ha chiuso l’esercizio con entrate per 1,8 milioni di euro e un disavanzo di 23mila euro. I numeri sul bilancio sono contenuti nella relazione gestionale firmata dal presidente, il deputato Ettore Rosato e il tesoriere, Mattia Peradotto.
In particolare, Italia Viva ha ricevuto nel corso del 2020 poco più di 800mila euro da persone fisiche, molte delle quali sono parlamentari del partito, e quasi 70mila euro da società. A queste somme vanno aggiunti 265mila euro di quote associative annuali, 725mila euro derivanti dal 2 per mille dell’Irpef e 711 euro di “proventi da attività editoriali, manifestazioni e altre attività”.
Tra i finanziatori privati del partito di Matteo Renzi, c’è l’imprenditore Lupo Rattazzi, figlio di Susanna Agnelli, che ha donato 100mila euro più altri 20mila euro attraverso la Neos Spa, compagnia aerea di cui è presidente. Il finanziere Davide Serra, fondatore di Algebris e amico dell’ex premier, ha versato 48mila euro.
Nell’elenco dei finanziatori di Italia Viva c’è poi Davide Bendinelli, deputato ex Forza Italia, nonché sindaco di Garda, in provincia di Verona, che ha contribuito con 3mila euro attraverso il suo Cà Barbini Resort e 11mila euro come parlamentare.
Tra i parlamentari, la donazione più cospicua – pari a 16mila euro – è arrivata dal deputato Matteo Colaninno, figlio di Roberto, ex amministratore di Olivetti e poi proprietario di Telecom Italia agli inizi del Duemila.,
Michele Anzaldi, segretario della Vigilanza Rai a Montecitorio, ha finanziato il partito con 15mila 600 euro, quasi la stessa cifra dell’ex ministra dell’Agricoltura Teresa Bellanova (15mila 360 euro)
Il presidente della commissione Finanze alla Camera, Luigi Marattin, ha versato 11mila euro, mentre Maria Elena Boschi, capogruppo a Montecitorio, ha contribuito con 10mila euro. E ancora, nell’elenco ci sono anche l’ex tesoriere del Pd Francesco Bonifazi (9mila euro), Gennaro Migliore (8mila 500 euro), Gianfranco Librandi (7mila 500 euro), il sottosegretario all’Interno Ivan Scalfarotto (7mila euro) e il capogruppo al Senato Davide Faraone (6mila euro). Si ferma a 5mila euro, invece, il contributo del fondatore e leader di Italia Viva, Matteo Renzi.
LEGGI ANCHE: Retroscena TPI: se Gualtieri diventa sindaco di Roma, Conte punta al suo seggio in parlamento